Torna dal 16 ottobre al 26 novembre a Firenze A Jazz Supreme: sette appuntamenti a cura di Musicus Concentus sul palcoscenico della Sala Vanni che raccontano la migliore scena jazzistica contemporanea. Il cartellone dei concerti pensato da Fernando Fanutti e dal pianista Simone Graziano e ispirato dal disco capolavoro “A Love Supreme” di John Coltrane, prende il via venerdì 16 ottobre con Jim Black Trio una delle icone del jazz di “confine”. Le collaborazioni con Tim Berne e Dave Douglas hanno imposto lo stile ‘libero’ del suo drumming, che è diventato un modello imprescindibile per i batteristi al di fuori delle metriche swing. In compagnia di Elias Stemeseder e Felix Henkelhausen costruisce un perfetto equilibrio tra suoni forti e al tempo stesso delicatissimi.
Francesco Bigoni e Francesco Diodati venerdì 23 ottobre presenteranno il loro nuovo progetto, dedicato in maniera preponderante all’esplorazione del parametro ritmico, seguendo due percorsi paralleli: il primo, più convenzionale, prevede lo sviluppo di un bagaglio improvvisativo e compositivo di gruppo; il secondo vede l’innesto di elettronica per chitarra, strumenti autocostruiti e software nell’equilibrio sonoro del quartetto. Ad accompagnare Bigoni e Diodati saranno due musicisti di punta nel panorama del jazz e della musica improvvisata francese: il pianista Benoît Delbecq e il batterista Sylvain Darrifourcq.
Venerdì 30 ottobre saranno in concerto Ada Montellanico cantante e compositrice tra le più importanti e originali del panorama italiano e Michel Godard, artista poliedrico e grande sperimentatore, uno dei più straordinari tubisti nonché unico in assoluto suonatore di serpentone. Sul palco insieme a loro tre musicisti che attualmente rappresentano l’espressione più all’avanguardia del giovane jazz italiano, Simone Graziano al pianoforte, Francesco Ponticelli al contrabbasso e Bernardo Guerra alla batteria. Il concerto vedrà eseguiti brani appositamente scritti per questo progetto da ognuno dei componenti del gruppo in un percorso di ricerca nel quale la narrazione si fonde con l’elemento improvvisativo, all’interno di un ensemble dal sound originale e fortemente innovativo.
Luca Aquino, uno dei musicisti del jazz italiano più apprezzati nel panorama internazionale e Giovanni Guidi, allievo di un certo Enrico Rava suoneranno venerdì 6 novembre in Sala Vanni. Aquino inizia a suonare la tromba all’età di diciannove anni da autodidatta. Poco dopo abbandona lo strumento per terminare Economia e Commercio all’Università ma l’amore per il suono di Miles Davis e Chet Baker lo riconduce allo studio della tromba e lo porta a dedicarsi completamente alla musica. Nel 2007 pubblica il suo primo album da leader “Sopra le Nuvole “ con Universal Music Group, e un anno dopo registra “Lunaria” con ospiti Roy Hargrove e Maria Pia De Vito. Con “Lunaria” vince l’ambito “Top Jazz” di Musica Jazz: da questo momento è tutta una carriera in salita di successi e riconoscimenti. Guidi nasce a Foligno nel 1985; frequentando i seminari estivi di Siena Jazz, viene notato da Enrico Rava, che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21, trasformatosi in seguito nel Rava New Generation. Attualmente, oltre alla collaborazione con Enrico Rava Special Edition, al duo “Closer” con Daniele Di Bonaventura al bandoneon, al quintetto “Brotherhood ” co-diretto con Fabrizio Bosso e Francesco Bearzatti e che comprende Eric Wheeler al contrabbasso e Joe Dyson alla batteria, è band leader nei suoi progetti personali.
Il gruppo She’s Analog – previsto invece per venerdì 13 novembre – nasce a fine del 2018 con la precisa volontà di esplorare una volta di più le possibilità sonore offerte da una particolare declinazione del trio bassless. L’idea è quella di una musica creata collettivamente che, a partire da uno spunto compositivo sempre più esile, si arricchisce di un’improvvisazione sempre più radicale.
Nel penultimo appuntamento della rassegna, previsto per venerdì 20 novembre, il protagonista sarà Gabrio Baldacci, sul palco della Sala Vanni per presentare “Nina”, un disco triplo di recente uscita che raccoglie tutte le sue anime sonore. Nel triplo album un decennio di musica viene diviso in tre capitoli: Solo (2017), Tambrio (in duo, inciso nel 2019), e Mr Rencore (in trio, 2014).
La rassegna si chiude giovedì 26 novembre con un doppio concerto. In apertura Gal: un trio nato di recente, ma che in qualche modo si è formato già molti anni fa, quando tutti i componenti hanno cominciato a muovere i primi passi nel mondo della musica. Le loro esperienze, intrecciate e trasformate nel tempo, hanno dato vita a un repertorio fatto di sonorità semplici e caratterizzato da una forte impronta jazz. A seguire Simona Severini presenterà Ipotesi, un EP di sei canzoni nato da una live session di due giorni in studio e che dà vita ad un sound caldo e pulito che mescola elementi di jazz e vintage pop all’interno di una dimensione cantautorale.