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Florence Queer Festival, diciottesima edizione per il cinema e le culture Lgbtq

Il festival diretto da Bruno Casini e Roberta Vannucci, si tiene al cinema La Compagnia di Firenze, in altre location cittadine e online su Più Compagnia, dal 13 al 18 ottobre

Foto Genesis-betty-boop - © foto Florence Queer Festival

I problemi delle persone omosessuali nella terza età; la storia italiana e casi che hanno fatto scalpore, come il processo al quale fu sottoposto Aldo Braibanti, poeta, drammaturgo e partigiano italiano, accusato di aver plagiato il suo amante ventunenne; la letteratura di Truman Capote: sono questi alcuni dei temi al centro della diciottesima edizione del Florence Queer Festival.

La manifestazione, diretta da Roberta Vannucci e Bruno Casinni, si tiene al cinema La Compagnia dal 13 al 18 ottobre e propone un cartellone con 17 film, per la maggior parte in anteprima italiana. Quest’anno il festival lancia l’hashtag #superareledistanze: in un periodo di emergenza sanitaria ci può infatti essere una relazione tra le persone, che va al di là della distanza fisica. Per raggiungere il maggior numero di pubblico possibile, il festival propone anche un programma virtuale, nella sala Più Compagnia (www.cinemalacompagnia.it).

Si rinnova l’appuntemanto con il concorso per cortometraggi Videoqueer che mette in palio 1.000 euro per il vincitore. Da non perdere tre documentari fuori concorso: The Ballad of Genesis and Lady Jaye di Marie Loisier, che ritrae il performer, musicista e pioniere del gender-fluid Genesis P-Orridge (13 ottobre, ore 18.15, presenta il film Vittore Baroni, critico musicale), The Capote Tapes, di Ebs Burnough sull’ascesa e caduta dell’iconico scrittore gay Truman Capote (anteprima italiana, 18 ottobre ore 16.00) e Baci rubati, di Fabrizio Laurenti e Gabriella Romano, che attraverso lettere, diari e resoconti personali, racconta le esperienze degli italiani LGBTQ durante il fascismo (18 ottobre, ore 18.15 e online, alla presenza dei registi).

Sono 11 i titoli in concorso per il miglior film Florence Queer Festival 2020, opere che esplorano le diverse sfaccettature della cultura LGBTQ: tra questi, da segnalare Her Name is Bo, di Marion Vagner & Christophe Deborsu, la testimonianza di Bo van Spilbeeck, noto reporter televisivo belga con moglie e figli, che si è dichiarato transessuale all’età di 58 anni e ha deciso di filmare l’intero processo (15 ottobre, ore 16.30, prima italiana). Presentato alla Berlinale, il film Suk Suk, di Ray Yeung è la storia d’amore tra due anziani gay non dichiarati, ispirato al libro Oral Histories of Older Gay men in Hong Kong, del sociologo Travis Kong (14 ottobre ore 21.00, in sala e online). Variações – Guardian Angel, di João Maia, è invece un biopic dedicato a uno dei cantanti più importanti della storia della musica portoghese, António Variações (15 ottobre ore 18.15, prima italiana).

La giuria concorso lungometraggi è composta da Elisa Giobbi, operatrice culturale, Tzeli Hadjidimitriou, regista, fotografa e scrittrice, Monica Manganelli, regista, sceneggiatrice e designer, Gianpaolo Silvestri, giornalista ed ecopacifista, Jurgen Ureña, regista.

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