Un intervento spettacolare e importante, particolarmente rilevante in chiave di sostenibilità ambientale, è stato eseguito in questi giorni all’Oasi di Orti Bottagone da E-Distribuzione, la società del Gruppo Enel che gestisce la rete elettrica di media e bassa tensione, in collaborazione con il WWF Oasi, che gestisce la Riserva Naturale Regionale Padule Orti Bottagone e Progetto Falco pescatore.
L’azienda elettrica, grazie al lavoro dei tecnici di una ditta specializzata, ha effettuato un’operazione di “sbassamento” di un traliccio elettrico all’interno dell’oasi, che si trova nel territorio comunale di Piombino, per favorire la nidificazione del falco pescatore tornato a nidificare in Italia nel 2011, dopo quasi mezzo secolo di assenza come nidificante, grazie al “Progetto Falco pescatore” promosso a partire dal 2002 dal Parco regionale della Maremma e negli ultimi anni dal Parco nazionale Arcipelago toscano, grazie all’iniziativa del presidente Giampiero Sammuri, con il concorso della Regione Toscana e del Parco regionale di Migliarino San Rossore. L’intervento, accuratamente pianificato in base alle indicazioni del gruppo di lavoro del Progetto Falco pescatore, è stato eseguito scegliendo il periodo attuale, distante dalla stagione riproduttiva, per evitare ogni eventualità di disturbo nei confronti dei rapaci.
L’intervento sul traliccio
Il traliccio, che è fuori servizio da alcuni anni e che è stato preservato insieme ad un altro sostegno proprio per trasformarsi in alloggio per l’avifauna che popola l’oasi, ospitava alla sommità già il nido in cui nel 2019 una coppia di falchi pescatori si era riprodotta. Il sostegno, però, risultava troppo elevato e fortemente esposto per una nidificazione ottimale e non era adeguato per poter installare una postazione di monitoraggio con videocamera curata dai responsabili del progetto. Per questo motivo, in accordo con il WWF Oasi e con i referenti del Progetto Falco pescatore, E-Distribuzione ha programmato questo intervento, tanto complesso quanto prezioso a favore della biodiversità, consistente nel taglio di circa 5 metri di traliccio, da cui ormai da tempo è stata rimossa la linea elettrica, garantendo totale sicurezza agli uccelli che lo frequentano.
Nel dettaglio, i tecnici specializzati hanno smontato manualmente la piattaforma con il nido, rimuovendola temporaneamente senza ledere in alcun modo il nido esistente attualmente vuoto, ed hanno proceduto all’abbattimento della parte di traliccio da eliminare per poi riposizionare il nido nelle cui vicinanze sono stati collocati anche alcuni posatoi, strutture utili e funzionali per i falchi pescatori che da tempo frequentano l’oasi, ambiente ricco di specie animali e vegetali. Le operazioni hanno richiesto l’intervento manuale perché l’area paludosa non consente l’accesso con mezzi attrezzati di gru, caratterizzandosi quindi ancora di più in termini di sostenibilità con un’attenzione particolare al rispetto dell’ambiente e delle specie faunistiche che vivono nell’oasi. Adesso, i tecnici che curano il progetto potranno installare una postazione video con l’obiettivo di monitorare h24 il nido e le attività del falco pescatore, attraverso telecamere operative non invasive e perfettamente integrate con il contesto ambientale. La documentazione foto/video acquisita sarà utilizzata per finalità scientifiche e divulgative.
Nel 2021, a partire dalla fine dell’inverno, si auspica quindi che il falco pescatore possa tornare a nidificare in condizioni ideali nell’Oasi di Orti Bottagone.