Onde maestose che si abbattono ‘esplodendo’ in mille schizzi sulla terrazza Mascagni e che poi si ritirano generando delicati ventagli di schiuma, come trine o merletti preziosi. E’ una Livorno spettacolare quella che ha immortalato Andrea Dani qualche giorno fa in occasione di una tempesta marina. Scatti che in poche ore hanno fatto il giro del web e sono stati pubblicati sulle prime pagine dei quotidiani locali.
Il fotografo livornese in pochi anni con la sua pagina Livornot su Facebook ha raggiunto 14 mila persone, e con le foto della Libecciata ha ottenuto 418 mila like. Da anni Andrea va in giro per passione a fotografare la ‘sua’ Livorno. Una città diversa da quella che siamo abituati a pensare, che assomiglia di più a una capitale del nord Europa. Una città di pescatori che viene da lui raccontata con un’attenzione particolare anche ai cambiamenti climatici che la stanno piano piano trasformando e danneggiando.
Ecco la nostra intervista
Ciao Andrea! Quando hai iniziato a scattare fotografie?
Io non sono un fotografo di professione, lo faccio per passione. Nel 2010 dopo il matrimonio e un viaggio in Messico ho iniziato a fare foto, prima ero più che altro un videomaker, mi divertivo a fare video, poi mi è scattata la scintilla della fotografia. Nel 2011 ho aperto un blog su Tumblr dove mi sono impegnato a mettere una foto al giorno che riguardasse Livorno. Io sono un livornese purosangue e mi sono imposto questo impegno e lì è nato il progetto che sto portando avanti da nove anni. Ho iniziato per gioco poi piano piano ho avuto sempre maggior seguito. Nel 2015 ho aperto anche la pagina su Facebook che prima vedevo come una macchina infernale, poi mi sono dovuto ricredere. La pagina si chiama Livornot, è un gioco di parole da ‘live or not’. Postando le foto anche su Facebook ho avuto una visibilità maggiore e hanno iniziato a chiamarmi a coinvolgermi in eventi. Per me la cosa più importante è far vedere al mondo, a chi si affaccia alla mia pagina, quanto è bella Livorno, io sono innamorato della mia città.
La ‘tua’ Livorno è diversa dal solito però, a tratti quasi cupa, fai scoprire tanti aspetti che spesso sfuggono ai turisti
Hai ragione infatti tanta gente guardando i miei scatti, anche i livornesi stessi, a volte si stupiscono. Chi non la conosce si avvicina alla nostra città e resta estasiato, noi viviamo un po’ all’ombra di altre città magari più note al turismo di massa come Pisa o Firenze.
Le foto della Libecciata alla Terrazza Mascagni mi hanno lasciata senza parole, come le hai realizzate? Hai visto il mare ‘grosso’ e sei corso a fotografare?
Quando vado a scattare ho una certa esperienza, so quando andare e dove andare, faccio anche corsi di fotografia. Insegno sempre che si deve andare a scattare quando c’è la luce giusta. Dietro a ogni mia fotografia c’è sempre lo studio della luce e del meteo, non vado ‘a caso’. Quella era una sera perfetta, io sono uscito dall’ufficio alle sei e mezzo, avevo guardato le previsioni e mettevano Libeccio. Era la “tempesta perfetta”, un vento così forte è molto raro a Livorno. Quindi mi sono diretto immediatamente alla terrazza, era quasi l’ora del tramonto, le nuvole erano basse, all’orizzonte però c’era uno sprazzo di luce che illuminava tutto. Ho parcheggiato la macchina, il lungomare era chiuso perchè le onde arrivavano sulla strada. Ho preso la mia macchina fotografica e l’ho messa in un sacchetto di plastica, mi sono tirato su i pantaloni e sono entrato nell’acqua che mi arrivava a mezza gamba, c’era proprio il mare per la strada. Ho cominciato a scattare, era una situazione unica, il mare così forte l’ho visto raramente. Ho messo il grandangolo e ho cominciato a girare per la terrazza, mentre scattavo è cominciato anche a grandinare, ero fradicio dalla testa ai piedi, però era un’occasione che non potevo perdere. Quando sono iniziati a cadere i fulmini sono andato a casa perchè la situazione cominciava a diventare un po’ pericolosa. Ho tirato fuori degli scatti che poi quando li ho rivisti ero veramente contento, mi sono portato a casa un piccolo ‘tesoro’ dentro la macchina.
Nei tuoi scatti hai un’attenzione particolare ai temi dell’ambiente, mi riferisco in particolare alla foto in cui hai immortalato le quattro trombe d’aria, oppure gli scatti in cui fai vedere i danni che tempeste così violente causano. Da fotografo ti sembra di avvertire il cambiando climatico? Qualcosa sta cambiando?
Abbastanza sì, io ho 50 anni, vedo che ultimamente le tempeste stanno aumentando in maniera preoccupante. La foto delle trombe marine è sintomatica, io non avevo mai visto una situazione del genere, è innegabile che i cambiamenti ci sono. Io non sto facendo una ‘campagna’ ma tra le righe cerco di far vedere che la situazione è preoccupante.
Ieri è anche nevicato sul Monte Amiata, credo che questi eventi un po’ ‘estremi’ siano un campanello d’allarme per tutti noi
Molto, la mareggiata dell’altro giorno ha portato via molte cabine dei bagni Pancaldi, non era mai successo prima. Sono situazioni che raramente si sono viste nell’ultimo decennio, è innegabile che qualcosa stia accadendo, purtroppo.
Per vedere altri scatti di Andrea Dani visita la pagina Facebook Livornot