Chi ha vissuto quella notte non può dimenticare. Le fiamme correvano ingestibili sulla scia di un vento potente che cambiava costantemente direzione, rendendo di fatto le operazioni di spegnimento dell’incendio quasi impossibili. Il buio, le persone da far evacuare velocemente per salvare vite umane e poi le case, il bosco.
Tra il 24 e il 25 settembre 2018 il Monte Pisano è stato devastato da qualcosa di molto simile all’inferno. Quattro comuni coinvolti inizialmente (Calci, Vicopisano. Buti, Cascina), altri due il giorno successivo (San Giuliano Terme e Vecchiano). Tutto ebbe inizio intorno alle 22 in località Le Porte: il fuoco partì attaccando una fustaia di pini marittimi, poi si allargò con velocità vertiginosa, inghiottendo anche le case ma – per fortuna – non provocando nessuna vittima,
Due anni fa l’incendio del Monte Pisano: i danni e la rinascita
Quasi 1200 ettari di vegetazione resi polvere, di questi 1000 appartenevano al bosco, il restante era superficie agricola. L’uomo che distrugge ma anche l’uomo che fa rinascere perché da quei giorni, molto è cambiato sul monte. Da subito iniziarono gli interventi di salvaguardia, poi la nascita lo scorso anno della Comunità del bosco, un progetto da una parte di ripristino ambientale e dall’altra di valorizzazione turistica della zona.
Occhi elettronici per proteggere il bosco
Oggi al puzzle si aggiunge un ulteriore tassello grazie all’iniziativa di Unicoop Firenze e delle sezioni soci di Coop Valdera, Cascina, Pisa e Valdiserchio – Versilia, ‘Gli occhi del bosco’, una vera e propria sala di regia da cui controllare il Monte Pisano attraverso le immagini di otto telecamere di videosorveglianza ad alta risoluzione, collegate alla sala operativa di Protezione Civile.
Un’iniziativa di prevenzione per contrastare eventuali atti dolosi o involontari e tutelare dunque natura e persone, monitorando la situazione in real time. Il sistema di controllo permetterà dunque alla Protezione Civile e al sistema regionale di anti-incendi boschivi la verifica delle situazioni a rischio, ma anche la gestione delle emergenze e la messa in sicurezza delle popolazioni e degli operatori.
La sala di regia – come ha ricordato nella cerimonia di inaugurazione tenutasi ieri a Calci il sindaco Massimiliano Ghimenti – è stata intitolata alla memoria di Giuliano Manetti, cittadino calcesano che dedicato tutta la sua vita all’impegno ed alla lotta contro gli incendi boschivi formando – ha spiegato – ‘le giovani generazioni sul tema dell’AIB (antincendi boschivi, n.d.r)’.
Il presidente della sezione soci della Coop di Cascina Paolo Brunetti ha ricordato poi che il progetto ‘Occhi del bosco’ è stato reso possibile grazie alla campagna di crowdfunding attivata e ‘al contributo della cooperativa da una parte e di tanti soci e clienti dall’altra’.
La sala di regia appena inaugurata sarà fondamentale – ha chiosato Virgilio Russo della Polizia anticrimine della Questura, in caso di indagini, grazie ‘agli strumenti di altissima tecnologia’ utilizzati.
A Monticiano l’unico centro di addestramento antincendi d’Italia
Nel senese – a Monticiano – si trova poi l’unico centro di addestramento antincendi d’Italia, realizzato dalla Regione Toscana. Un ulteriore punto di riferimento per il contrasto al fenomeno. Al centro la Pineta di Tocchi si formano ogni anno – con l’obiettivo di prevenire e fermare gli incendi – 4900 uomini, di cui 4.200 volontari, 500 operai forestali e 200 direttori per le operazioni di antincendio boschivo. Qui poi non si fa solo addestramento ma anche aggiornamento e formazione continua.
Una realtà unica a livello nazionale che ospita anche convegni, iniziative di didattica e che si pone come luogo di incontro e di scambio per la diffusione di buone pratiche nazionali e internazionali.