Il sogno e l’inconscio hanno un ruolo primario nella corrente artistica del Surrealismo, un movimento fortemente influenzato dai libri di Sigmund Freud nato in Francia nel 1924. L’ “automatismo psichico puro” è secondo André Breton teorico del movimento surrealista il processo per cui l’inconscio emerge anche nello stato di veglia senza freni inibitori. Da questa idea di base nasce un’arte che si ribella a tutte le convenzioni sociali. Con la liberazione delle potenzialità creative dell’inconscio i Surrealisti vogliono andare oltre la razionalità e la dittatura della ragione, al di là di ciò che l’occhio vede per dare spazio nelle loro opere al regno affascinante e allo stesso tempo terrificante di ciò che si trova oltre alla realtà.
Al Lu.C.C.A. – Lucca Center of Contemporary Art fino al 24 gennaio 2021 si terrà la mostra “La realtà svelata. Il Surrealismo e la metafisica del sogno. Magritte, Dalí, Miró, Masson, Man Ray, Bellmer, Matta e De Chirico”, a cura di Silvia Guastalla e Maurizio Vanni.
La mostra
In mostra un percorso in 56 opere su carta – tra incisioni, acqueforti, puntesecche e litografie a colori – all’interno di uno dei più grandi movimenti artistici d’avanguardia del Novecento, il Surrealismo, con un’incursione nel mondo della metafisica di De Chirico. “Attraverso le opere di alcuni tra i più grandi artisti, da De Chirico a Man Ray, da Magritte a Dalí, da Miró a Matta, da Masson a Bellmer, la mostra vuole dimostrare – hanno sottolineato i curatori Silvia Guastalla e Maurizio Vanni – quanto, nelle proposte visive surrealiste, le componenti dell’alterazione mentale e dell’istinto primordiale direttamente connesso all’inconscio più profondo siano combinate con il lucido desiderio di liberare l’uomo dalle convenzioni e dai preconcetti per riportarlo a desiderare l’essenza del reale”. Gli artisti di questa mostra vivono il loro ‘momento di grazia’ quando riescono a mettere in comunicazione il mondo interiore con l’universo esterno: un istante magico, forse unico e irripetibile, in cui la creatività dà vita a qualcosa che, privo di maschere sociali, scrive la storia del proprio tempo.