Il comparto turistico è stato letteralmente travolto da questa crisi, sia per quanto riguarda la domanda che l’offerta. Una crisi globale che ha impattato in maniera molto violenta su tutta la filiera tanto che ad oggi è ancora difficile ipotizzare scenari futuri. Un contesto che ha dettato l’esigenza di ripensare il turismo per far fronte ad un drastico cambiamento che ha messo in discussione anche il nostro stile di vita.
In questa ottica è stata creata l’unità di crisi, con l’assessorato al turismo e un gruppo di coordinamento del sistema regionale della promozione turistica, per avere una gestione responsabile della crisi e una nuova visione per la ripresa del settore, per ripensare il modello turismo, coinvolgendo gli operatori, il sistema pubblico e la popolazione residente nei luoghi turistici.
Rilanciare il brand della Toscana, intercettando la richiesta dei viaggiatori con analisi di mercato continue e costanti e mettendo a disposizione dei turisti l’offerta attraverso la promozione e commercializzazione delle imprese, è questo lo scopo della campagna di promozione in atto. Non si tratta di stravolgere le tradizioni, quanto piuttosto partire dalla storia della nostra Regione per generare innovazione dell’offerta, mantenendo gli asset e presentarli contestualizzati rispetto ad una domanda turistica che sta subendo forti cambiamenti, ed è proprio questo il metodo che stiamo seguendo con la nuova governance del turismo #tuscanytogether, strumento con il quale costruiamo insieme ai territori e alle imprese i prodotti turistici, sia consolidati che innovativi, tramite i quali la Toscana ha tutte le caratteristiche per ripartire.
Non c’è dubbio che l’industria del turismo è in perdita, che è stata compromessa l’intera filiera, e che occorrono anche strumenti di liquidità, il nostro impegno, la strada che stiamo percorrendo è quella di sostenere il sistema attraverso una rete di operatori pubblici e privati per avere un cronoprogramma certo, anche seppur in maniera differenziata, in base alla riapertura dei mercati, delineare gli indirizzi al fine di definire le strategie di intervento immediate e di rilancio dei consumi.
In questo momento il turismo domestico sta subendo anche alcuni fattori critici come una ridotta disponibilità economica, una ridotta disponibilità di tempo e una riduzione della finestra di prenotazione. Per questo puntiamo su una vacanza principalmente di prossimità e una campagna di branding internazionale da avviare alla fine dell’emergenza pandemica e alla ripresa del turismo internazionale.
In particolare stiamo proponendo, attraverso visittuscany.it, le migliori offerte in Toscana per viaggiare in totale sicurezza e abbiamo messo a disposizione prodotti specifici che fanno parte della campagna di promozione Rinascimento senza fine. Si tratta di una campagna che sta avendo molto successo, sia tramite gli strumenti off line (giornali radio cartellonistica) che on line, basti pensare che sui social media è stata visualizzata da oltre 2 milioni di persone. Dobbiamo intercettare la domanda e rafforzare tutti gli aspetti del brand della Toscana, offrire una risposta anche di motivazione di viaggio, la Toscana delle esperienze autentiche e contemporanee, dai grandi attrattori ai percorsi che permettono di entrare in contatto con il territorio con forme di turismo anche più esperienziale.
Ci sono alcuni segnali che inducono ad un cauto ottimismo e che provengono dai mercati internazionali dove abbiamo una domanda piuttosto forte ma dobbiamo comunque lavorare tutti insieme, anche da un punto di vista di riorganizzazione dell’offerta, perché nei primi mesi del 2021 si possa tornare a ripartire a pieno regime. Un piano di lavoro quotidiano, una strategia per il rilancio che consiste in una vera e propria azione di destination marketing.
La Toscana è una destinazione con un brand forte a livello nazionale e internazionale e deve cogliere questo momento per riorganizzare, anche in modo innovativo, la propria offerta
La Toscana è una destinazione con un brand forte a livello nazionale e internazionale e deve cogliere questo momento per riorganizzare, anche in modo innovativo, la propria offerta. Sto pensando ai nuovi prodotti sui temi del mare, ma anche della vacanza attiva e dello sport all’aria aperta, all’offerta della montagna toscana che riscuote per il turismo attivo grande interesse, così come alla vastissima offerta relativa al benessere e al sistema termale toscano, che in questa fase offre una ricettività in grado di accogliere al meglio i fabbisogni del turista non solo post Covid. Al contempo si tratta di una necessaria occasione per presentare nuove modalità di fruizione anche delle nostre incredibili città d’arte, per le quali è determinante pensare a nuove forme di turismo. Mi riferisco, ad esempio all’offerta di long stay, ossia di lunga permanenza. Chi fra gli italiani e gli stranieri non vorrebbe diventare per qualche mese cittadino temporaneo toscano e poter dire: “Nella mia vita ho vissuto a Firenze, ho abitato a Lucca, Pisa Pistoia o Siena?”. Per questi tipi di nuova fruizione turistica dobbiamo ripensare in modo innovativo la nostra offerta, in accordo con le imprese del turismo e con i cittadini residenti, dobbiamo poter ripartire all’avanguardia nel settore come solo la Toscana sa e può fare.