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Maggio Musicale in rosso di 56 milioni: polemica sul biglietto a 100 euro

Botta e risposta tra il sovrintendente Alexander Pereira e la vicepresidente della Regione Monica Barni 

Maggio Musicale

Il debito del maggio Musicale Fiorentino è sceso, ma di poco, da 62 a 56 milioni in due anni. Questo è quanto dichiarato dal sindaco di Firenze Dario Nardella durante una videoconferenza che ha aggiunto  “Porteremo al ministro Franceschini una proposta per risolvere questo problema strutturale, vorremmo arrivare insieme allo Stato ad un abbattimento del debito che riguardi le fondazioni lirico sinfoniche che hanno operato bene”. Il sindaco Dario Nardella ha spiegato che nel “bilancio consuntivo del 2019” del Maggio Fiorentino “si prevede un risultato positivo per circa 1,3 milioni. Per il 2020 prevediamo un risultato prudenziale in utile di circa 500mila euro. Questo non significa che tutto vada bene, ma sono soddisfatto di come abbiamo affrontato questo periodo difficilissimo”. Il sindaco ha poi voluto sottolineare che sono stati “pagati tutti i debiti con gli artisti ed è un’ottima notizia, che restituisce piena credibilità al nostro teatro. La sfida vera è appunto aggredire il debito che si è accumulato nel corso degli anni precedenti”. 

Abbastanza pessimista però l’intervento del sovrintendente del maggio Alexander Pereira che ha dichiarato “Se il primo settembre dovrò avere una capienza di 200 persone in sala e dunque non poterne inserire almeno 700-800 su un totale, a condizione normali, di 1.800 posti il teatro rimarrà chiuso. Non possiamo riaprire il teatro con 200 persone in sala, è impossibile – ha spiegato -. Adesso lo facciamo, è anche un gesto per superare questo terribile periodo ma dobbiamo cambiare le regole. Per noi 200 posti su 1.800″ è qualcosa che “non ha senso”. La riduzione dei posti in teatro è dovuta alle restrizioni sanitarie anti-Coronavirus. Pereira ha poi annunciato di voler utilizzare per gli spettacoli “la cavea” con una responsabilità diretta da parte del Maggio. Si tratta, ha aggiunto il sovrintendente, di “un luogo molto importante per i fiorentini. La apriremo con due fasce di prezzo: una da 100 euro, l’altra da 50 euro. Prevediamo intorno ai 700-800 posti disponibili”. La cavea sarà aperta per due recite in forma di concerto di Ballo in maschera (15 e 18 luglio) e una di Traviata (19 luglio). 

Il prezzo del biglietto di 100 euro ha però destato lo stupore della vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla cultura Monica Barni che ha dichiarato: “Resto allibita e chiedo al sovrintendente Pereira quali siano i criteri, perché a me sfuggono, che lo portano a considerare ragionevole il costo di 100 euro per assistere a un’opera. Non certo quelli che stanno alla base della cultura concepita come servizio pubblico. Peccato che i finanziamenti che ogni anno riceve il suo teatro sono, glielo ricordo, per l’80% provenienti da istituzioni pubbliche, una quota che mi parrebbe determinante per dare un’offerta conseguente, cioè pubblica. L’offerta culturale – ha continuato Barni – non può e non deve essere solo appannaggio di chi si può permettere di pagare 100 euro, soprattutto in un momento come questo di grande difficoltà per tutti, in cui non possiamo concederci di relegare la cultura a un bene per pochi fortunati ma abbiamo il dovere di lavorare per renderla il più possibile diffusa e accessibile”. “Prima di lasciare il teatro vuoto – ha concluso il vicepresidente – avrei evitato di mandare via gli studenti con la card anzi, li avrei fatti entrare in teatro perfino gratis. La malattia del teatro non sono i biglietti gratuiti, come dice Pereira, ma scelte troppo spesso esclusiviste che portano alla fine poche risorse e solo molta disaffezione“.

Pronta la risposta del sovrintendente Pereira: “Cara vicepresidente Barni, ho letto la sua dichiarazione con molta sorpresa, lei lamenta che un posto per l’opera in giugno costa 100 euro ma se avesse potuto informarsi meglio avrebbe saputo che la metà dei biglietti costeranno 50 euro e nessuno ha mai detto che la Maggiocard non varrà in cavea. A proposito dei concerti di questi giorni abbiamo anche puntato sullo streaming per rendere possibile lo spettacolo a molto più pubblico. Abbiamo voluto mantenere un bilanciamento della biglietteria: ci sono i 200 posti a 100 euro, ma per tutti gli altri c’è la possibilità di comprare il biglietto per la visione on line a 9.90 euro. Per dare la possibilità alla gente di venire in teatro, a coloro che non possono pagare il prezzo necessario – ha ripreso, Pereira – io devo anche trovare gli appassionati che possono pagare 100 euro e di più. Con un prezzo medio di 26 euro a biglietto il teatro non è in grado di portare la qualità necessaria per far aumentare il pubblico, per trovare i turisti internazionali, per trovare i finanziamenti privati, o, detto più semplicemente, per rendere onore alla grande tradizione del Maggio Musicale Fiorentino”. “Sono molto triste che lei mi veda come una persona poco sociale e elitaria. Non è così. La prima cosa che ho realizzato a Firenze è stata l’opera per bambini, e i biglietti costavano solo 1 euro – ha concluso il sovrintendente -. Signora vicepresidente, deve farmi lavorare e dopo attaccarmi, non viceversa. Anche oggi ho detto che quando lascerò il Maggio, vorrò essere giudicato per il lavoro che ho fatto per tutto il teatro e specialmente per le persone che adorano la musica e che economicamente fanno fatica a poter vivere il loro entusiasmo e la loro passione. Spero di averle dato qualche chiarimento”. 

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