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Da Massa arriva la turbina più potente ed efficiente al mondo

La Baker Hughes, grazie al programma Galileo e ai fondi della Regione e del Mise, ga realizzato la turbina a gas innovativa. Rossi: “È il risultato di uno dei principali programmi di ricerca e sviluppo attuati in Italia negli ultimi anni”

È nata in Toscana la turbina più potente ed efficiente al mondo. A Massa la Baker Hughes (ovvero Nuovo Pignone) ha infatti completato i collaudi della turbina a gas aeroderivativa Lm9000: l’esito del test registra un rendimento superiore al 44% e una potenza maggiore del 15% rispetto ai diretti concorrenti. La turbina consente, inoltre, di diminuire nettamente le emissioni di ossido d’azoto (40% in meno rispetto alle tecnologie concorrenti). Il collaudo è stato celebrato ieri con una visita istituzionale a Massa: presenti, fra gli altri, il sottosegretario allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella, e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.

La turbina è stata sviluppata e realizzata in Toscana anche grazie a finanziamenti pubblici: della Regione (attraverso i fondi europei) e del Ministero allo sviluppo economico. Il baricentro delle produzione rimarrà infatti anche in futuro a Massa. Lo annuncia il presidente della Nuovo Pignone, Michele Stangarone ed è davvero una buona notizia, in termini occupazionali e per l’investimento sul know how di uno stabilimento che diventa cuore produttivo di una eccellenza.

L’ecosistema al cui interno è nato il progetto della nuova turbina (67 megawatt di potenza prodotta: l’equivalente, fanno un paragone i tecnici, del fabbisogno energetico di una città proprio come Massa) è quello del programma di ricerca e sviluppo Galileo. Nel 2016 Ministero, Regione e Gruppo GE Oil&Gas hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, poi trasformato nel 2017 in accordo di programma.

Baker Hughes LM9000 tubina

“Come Regione abbiamo investito sul programma Galileo 22,2 milioni di fondi europei, che assieme ai 37 del Mise hanno permesso di attivare progetti per 185 milioni” ha spiegato il presidente Rossi, affermando che “quello di oggi è il risultato di uno dei principali programmi di ricerca e sviluppo attuati in Italia negli ultimi anni. Un tassello importante di quel disegno più ampio che nell’ultimo decennio ha permesso alla Toscana di attrarre grandi investimenti dall’estero”.
La collaborazione con Baker Hughes-Nuovo Pignone, ha ricordato Rossi, si sviluppa su più fronti: “Dalla ricerca e sviluppo, in collaborazione con il sistema universitario e Pmi locali, a laboratori congiunti e sperimentali come quello di Sestalab sull’Amiata, a interventi formativi che hanno riguardato le piccole e medie imprese dell’indotto, agli investimenti produttivi negli stabilimenti di Firenze e Massa Carrara, fino a piattaforme logistico-industriali come quelle nel cantiere di Avenza. Una collaborazione tra pubblico e privato che ha dato ottimi frutti, a vantaggio di tutto il sistema economico toscano”.

Baker Hughes solo in Toscana genera un valore pari al 4,6% del Pil e secondo i dati Irpet dà lavoro a circa 36mila persone tra dipendenti diretti e indotto (54mila su scala nazionale). Gli addetti nello stabilimento di Massa sono trecento, circa altri quattromila a Firenze: molti ingegneri e tecnici specializzati.

“Nel solo 2019 – ha spiegato Michele Stangarone, presidente di Nuovo Pignone e vicepresidente di Baker Hughes – abbiamo effettuato investimenti in ricerca e sviluppo per 114 milioni di euro, più altri 86 milioni per rendere sempre più moderni ed efficienti gli stabilimenti nel nostro Paese”.
Durante il test della nuova turbina più di 80 esperti di varie località del mondo si sono connessi da remoto con Massa per seguire il collaudo in diretta, avvalendosi di piattaforme digitali che hanno consentito di trasmettere e condividere dati e immagini in tempo reale e di occhiali e caschi ‘intelligenti’ per ispezionare virtualmente le macchine e per seguire il test senza interruzioni.

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