Prato si prepara all’estate nel segno del distanziamento sociale pedonalizzando il proprio centro storico. Dal 10 giugno fino al 30 settembre – dal giovedì alla domenica, dalle 18.30 alle 24 – Prato sperimenterà la pedonalizzazione delle principali strade e piazze dentro le mura. Ristoranti, enoteche, bar e pub potranno così utilizzare spazi per 90 metri quadri di suolo pubblico, posizionando tavolini, ombrelloni e sedie distanti dalla propria sede (fino a cento metri).
La scelta è stata comunicata oggi dal sindaco di Prato Matteo Biffoni, che proprio per la contingenza delle disposizioni operative in termini di contenimento del contagio da coronavirus ha deciso di operare un cambiamento profondo. “Abbiamo cercato di trasformare i problemi in un’opportunità – spiega Biffoni – ma saremo attenti a cambiare in corsa ciò che non funziona in questo modello”.
Con una delibera di giunta e una disposizione transitoria vienecosì istituita la pedonalizzazione temporanea in via Santa Trinita, piazza del Comune, piazza Duomo, corso Mazzoni, via Ricasoli, via Garibaldi, via Santo Stefano, via Pugliesi, via Settesoldi, via dei Cimatori, via dei Lanaioli, via dell’Accademia, via Firenzuola, vicolo del Manassei, via Guasti, via Ser Lapo Mazzei, via del Porcellatico, via Tinaia, via Magini, via dei Saponai, vicolo dei Bizzocchi e vicolo de Neroni.
La deroga al regolamento comunale e al parere della Sovrintendenza riguarda soltanto la sistemazione di tavoli, sedie e ombrelloni, non i dehors, per cui vale la normativa precedente. Il Comune introduce il principio del silenzio assenso per le comunicazioni di occupazione suolo pubblico, che vanno presentate in via telematica a Sori (la partecipata del Comune) in carta esente da bollo ma con planimetria: se nessuna risposta dovesse arrivare entro 10 giorni la domanda sarà considerata accolta. Visto che la pedonalizzazione potrebbe comportare problemi di convivenza con i residenti saranno incentivati i cosiddetti Accordi di strada.
In sostanza per la gestione della conflittualità e della movida viene promossa, anche con l’aiuto delle associazioni di categoria, la formazione di consorzi e associazioni. Il Comune ha infine intenzione di istituire “aree di decompressione”, spazi individuati per far defluire le persone al termine delle serate.