“Per incentivare forme di mobilità sostenibile è riconosciuto un “buono mobilità”, pari al 60 per cento della spesa sostenuta e comunque non superiore a euro 500, a partire dal 4 maggio 2020 e fino al 31 dicembre 2020, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonché per segway, hoverboard, monopattini e monowheel ovvero per l’utilizzo dei servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture”
Era attesa ed è arrivato. Il testo del decreto rilancio approvato dal Consiglio dei Ministri conferma che negli incentivi a pioggia che cadranno sul Paese ci saranno anche risorse a disposizione per coloro che decideranno di acquistare una bicicletta (o un monopattino) da utlizzare per gli spostamenti nella fase 2.
Alla vigilia della riunione a palazzo Chigi, le associazioni legate al mondo della sue ruote (come Bike Italia) si erano preoccupate nel vedere il punto di loro interesse depennato nella bozza del decreto trapelata. ‘Non è uno slittamento’, avevano rassicurato da Roma solo una revisione del testo. E così è stato.
Si tratta indubbiamente di un capito importante che però non mette tutti d’accordo.
Potranno accedere al bonus, infatti, solo i cittadini dei capoluoghi di Regione e di Provincia e delle Città metropolitane ovvero dei Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti. Le richieste avanzate da Anci Toscana, che aveva sollevato il problema in una lettera indirizzata al Governo, stimando che nella nostra regione restassero così esclusi circa 260 Comuni su 273 e chiedendo di ampliare la platea del bonus considerando non solo il numero di abitanti ma anche i progetti e gli strumenti adottati dalle amministrazioni, non è stata ascoltata.
Chi ne ha diritto invece dovrà solo attendere che siano rese note le modalità con cui richiedere il buono mobilità. Sicuramente sarà un rimborso retroattivo, così come ha precisato la ministra Paola De Micheli in conferenza stampa. Basterà inserire la ricevuta dell’acquisto della bici o del segway fatto dal 4 maggio in poi, in un apposito format sul sito del ministero, e poi aspettare l’erogazione del rimborso.
Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha commentato con entusiasmo sulla sua pagina Facebook: “Ufficiale: tutti i fiorentini potranno avere il rimborso (60% del prezzo, max €500) per bici e monopattini acquistati dal 4/05. Bonus valido anche per l’abbonamento a servizi di sharing (tipo mobike). La procedura sarà online sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio. Nel frattempo noi facciamo 22km di piste ciclabili nuove“, ricordando l’operazione Bartali che amplierà la rete ciclabile fiorentina (LEGGI).
Non è legato alla densità del comune di appartenenza, invece, il bonus bici della Regione Toscana, esteso e prorogato fino al 30 settembre, dal valore massimo di 150 euro per l’acquisto di biciclette pieghevoli da parte di pendolari possessori di regolare abbonamento che desiderano integrare l’uso di treno con quello della bicicletta nei loro spostamenti quotidiani.
E qui veniamo all’argomento abbonamenti al trasporo pubblico locale. Il testo del decreto introduce una novità che rincuora tutti coloro che non hanno potuto utilizzare il proprio abbonamento a causa dell’emergenza: sarà prevista una forma di compensazione per tutte le sottoscrizioni non utilizzate sotto forma di voucher o di prolungamento della durata dell’abbonamento stesso.
La misura dovrà essere organizzata e poi resa operativa dagli uffici regionali ma intanto i pendolari sanno che le loro richieste sono state prese in considerazione. La stessa Regione si era fatta portavoce della situazione con il Governo consapevole delle richieste dell’utenza ma anche delle difficoltà delle aziende di tpl dovute al calo dei biglietti, per le quali, tra l’altro, nel decreto è stato previsto un apposito fondo di finanziamento: “Siamo felici di poter constatare che il lavoro fatto ha prodotto il risultato sperato – ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli – La nostra proposta, che abbiamo condiviso con tutte le altre Regioni, è stata recepita e tradotta nel decreto approvato dal Consiglio dei Ministri”.
Intanto le città si stanno attrezzano per rispondere alle nuove esigenze di mobilità alternative della popolazione. Con un occhio all’esempio delle città europee e un altro alle iniziative di realtà urbane dove la bicicletta non è mai stata un mezzo di trasporto di serie B. A Bologna, ad esempio, sulle fiancate dei bus e in alcuni cartelloni cittadini sono apparsi manifesti per promuovere la ciclabilità cittadina. Si tratta di una campagna nata e realizzata dal basso grazie alle donazioni su GoFundMe.
“Vogliamo spiegare a tutti che usare la bici, specialmente per spostamenti sotto i 5-10 km, non solo è possibile, comodo e convenientissimo nei costi, ma anche molto veloce – scrive la Consulta Comunale della Bicicletta promotrice dell’iniziativa– Soprattutto consente di mantenere il distanziamento fisico che evita il contagio da Covid-19. La bici è il mezzo migliore per riprendere la vita dopo la quarantena, non solo per mantenersi in salute e aumentare le difese immunitarie, ma anche per salvaguardare l’ambiente dall’inquinamento, uno dei possibili fattori di rischio di questo virus”.