Se n’è andato quando il suo calcio era fermo, con il Franchi serrato da tempo, con i campini silenziosi, il Bar Marisa – ritrovo dei tifosi viola sempre – chiuso. Alessandro Rialti aveva 69 anni e quello della Fiorentina era il suo mondo. L’ha sempre raccontato con una vena romantica, trasformando il calcio in poesia, il calcio in parole. Scriveva sul Corriere dello sport Stadio, Rialti, venuto a mancare ieri, dopo un rapido ricovero all’Ospedale di Careggi. E subito sono giunti – uno dopo l’altro – centinaia di messaggi sui social, dai suoi colleghi, dalla sua gente.
Messaggi di cordoglio sono arrivati da Ussi Toscana e Assostampa Toscana, attraverso la voce dei presidenti Franco Morabito e Sandro Bennucci. ‘Da tempo immemorabile era uno dei cronisti di punta della Fiorentina che raccontava con la sua prosa pacata e, al tempo stesso, appassionata. E’ stato un giornalista amato dai tifosi della Fiorentina e anche dai colleghi – scrivono in una nota Ast e Ussi Toscana – molti dei quali, nemmeno più giovani, hanno imparato da lui i rudimenti” della professione’.
“Grande tifoso prima ancora che cronista – così la Fiorentina e il presidente Rocco Commisso ricordano il giornalista – ha sempre raccontato la ‘sua’ squadra con passione e calore, vivendo in prima persona la storia viola e della città, confrontandosi sempre direttamente con giocatori, tecnici e dirigenti e facendolo con il suo stile”.
‘Firenze perde un bravissimo giornalista, appassionato e acuto commentatore delle vicende viola’ – scrive invece il sindaco di Firenze Nardella su Twitter.
Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani in un post su Facebook ha voluto invece lasciare un suo personale ricordo. ‘Tante chiacchierate, tanti consigli, tante riflessioni soprattutto nel 2002, periodo della rifondazione viola. A te mi univano tante passioni, dalla Fiorentina, all’arte contemporanea, dalla storia di Firenze, agli ideali civili. Ciao Ciccio sarai sempre nei nostri cuori”.