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Coronavirus: in Toscana il minor aumento di decessi di tutta Italia

Secondo i dati Istat è la regione dove a marzo il tasso di mortalità è aumentato meno che nel resto del paese per colpa del Covid-19

La Toscana è la regione italiana con il minor aumento di decessi causati dal Coronavirus. In Toscana infatti l’emergenza Covid-19 ha causato nel mese di marzo un aumento del tasso di mortalità rispetto alla media dei 4 anni precedenti del 40,5% equivalente a 238 morti in più, ma la regione si conferma quella con il minor incremento di decessi a livello nazionale.

Questa, sottolinea Fabio Voller, coordinatore dell’Osservatorio di epidemiologia della Regione Toscana, in estrema sintesi la lettura fornita dall’Agenzia regionale di sanità dei dati che l’Istat l’1 aprile ha messo a disposizione sul proprio sito, per aiutare a comprendere la situazione legata all’emergenza sanitaria da Coronavirus. In particolare la Toscana presenta nel mese di marzo un incremento della mortalità (2020 vs 2019) contenuto: è una delle sei regioni ad essere sotto il 50% di incremento di mortalità, la quintultima precisamente, e diventa l’ultima regione se si prende come riferimento il periodo 2015-2020.

L’analisi condotta ha portato a comparare le informazioni sui decessi avvenuti dall’1 gennaio al 21 marzo scorsi all’andamento degli stessi mesi dal 2015 al 2019. Per la Toscana sono stati forniti i dati relativi a 58 comuni – pari al 22.6% della popolazione regionale – tra cui due capoluoghi di provincia, Pistoia e Grosseto. In questi 58 comuni da inizio anno al 21 marzo ci sono stati 2553 decessi totali. Considerando separatamente i mesi dell’anno, il raffronto con gli anni precedenti mostra chiaramente un aumento dei decessi a marzo sebbene con percentuali non uniformi: la variazione più alta si registra nel confronto con il 2016 (+64.5%), quella più bassa con il 2018 (27.5), la media è appunto del 40.5% equivalente a 238 decessi in più.

Quest’aumento di marzo 2020 è più consistente nei maschi (127 decessi in più, il 46.5%) rispetto alle donne (110 casi in più per un 35.1%). Emerge inoltre che nei primi due mesi di quest’anno la mortalità nei 58 comuni è più bassa rispetto agli anni precedenti, specie a gennaio. Un fenomeno che può ritenersi attribuibile al ridotto impatto dei fattori di rischio stagionali. L’inversione di tendenza inizia poi nella settimana tra il 23 e il 29 febbraio, e diventa più consistente nella settimana successiva (1-7 marzo).
Nel mese di marzo l’aumento di mortalità è osservabile in tutte le classi d’età, ad eccezione delle persone sotto i 40 anni, nel confronto tra il 2020 e la media del periodo 2015-2019. Il maggior incremento di mortalità nel mese di marzo si osserva nell’Ausl Nord Ovest (+49.3% rispetto alla media 2015-2019 e +55.2% rispetto al 2019), il più basso nell’Ausl Sud Est, corrispondente anche ai dati di letalità e mortalità chiaramente attribuibili a Covid-19.

“Relativamente al luogo di decesso dei casi non attribuibili al Covid-19, tema di forte discussione nelle regioni che hanno sperimentato la maggior mortalità – aggiunge Voller – dobbiamo però sottolineare che il carico sostenuto dalle strutture ospedaliere toscane fino ad oggi dall’inizio dell’epidemia non è mai andato oltre il livello di saturazione dei posti letto disponibili e questo consente di ipotizzare, seppur ancora in via indiziaria, per una presa in carico da parte dei servizi territoriali e di emergenza urgenza delle persone poi decedute”.

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