E’ un grido disperato quello dei commercianti, reso forte da un imperativo che oggi diventa una richiesta martellante: ‘Vogliamo riaprire!‘. Dopo la protesta dei ristoratori che hanno consegnato le chiavi dei loro locali ai sindaci ecco che anche i piccoli negozi, i commercianti della vendita a dettaglio tengono a far sentire la propria voce.
Dopo l’ultimo decreto del Governo dello scorso 26 aprile che ha segnato il passaggio alla tanto attesa ‘Fase due’ sono arrivati i commenti delle associazioni di categoria. A Firenze Claudio Bianchi. presidente Confercenti Metropolitana di Firenze ha spiegato che ‘al governo è mancato il coraggio’. ‘Adesso – ha continuato – dobbiamo affrontare la fase 2 ma abbiamo bisogno di un aiuto forte, quello promesso e programmato non è sufficiente’. Poi Bianchi ha ricordato il valore delle attività di vicinato, senza le quali – ha ammonito – ‘le città cadrebbero in un degrado irreversibile. Le attività commerciali, artigianali e di servizio di vicinato, così come i mercati ambulanti, rappresentano un punto di riferimento sicuro, proprio perché di prossimità, e possono riaprire in tutta sicurezza, rispettando i protocolli che abbiamo condiviso e sottoscritto. A tal proposito, ipotesi specifiche categoria per categoria, sono già state consegnate al Governo e alla Regione. In gioco c’è la dignità e la vita delle nostre imprese ed il posto di lavoro di milioni di persone’.
Oggi va nella stessa direzione anche la lunga lettera che i commercianti di Scandicci hanno indirizzato al premier Conte. Tra le richieste ci sono l’annullamento di tutte le tasse relative al 2020, sia comunali che statali, contributi a fondo perduto (in base alla perdita delle attività), prestiti a tasso zero del 25% del fatturato (da restituire in 10 anni). Poi torna sul piatto anche l’abbassamento sulle tasse degli affitti ai proprietari dei locali commerciali, così da ridurre il costo di affitto per le imprese. I commercianti – nel loro appello – chiedono anche contributi immediati per coprire parte degli stipendi dei dipententi e la riduzione delle bollette dei principali servizi.
Promotore dell’appello è stato Vittoriano Farsetti, presidente del Consorzio del Centro Commerciale Naturale Scandicci Città Futura che ha chiamato a raccolta tutto il mondo di commercio e servizi del comune toscano, oltre alle associazioni di categoria del territorio. Confesercenti ha da subito abbracciato l’iniziativa spiegando che – lo slogan ‘se vive il commercio vive la città’ – oggi diventa quanto mai importante.
Infine Daniele Spinelli, presidente di Confesercenti Scandicci ha chiosato con l’augurio di ‘un ripensamento da parte del Governo che, quanto meno, tenga conto delle differenti realtà regionali’.