Il festival di antropologia “Dialoghi sull’uomo” di Pistoia quest’anno si prepara a un’edizione che non si terrà nelle piazze e nei teatri pistoiesi ma sarà tutta digitale, con tante conferenze che saranno fruibili online sui canali social della kermesse dal 22 al 23 maggio, sul tema “I linguaggi creano il mondo”.
“Crediamo che le culture siano cantieri sempre aperti, che evolvono grazie agli scambi e al dialogo. Mai come ora abbiamo bisogno del confronto e della condivisione culturale, e se non può avvenire nelle piazze i Dialoghi sull’uomo entrano nelle nostre case – spiega l’ideatrice e direttrice del festival Giulia Cogoli – da 11 anni stiamo compiendo con il nostro pubblico un percorso per meglio comprendere la realtà che ci circonda, nella consapevolezza, oggi più che mai, di essere su una imbarcazione comune, in un viaggio antropologico attorno all’umanità”.
Ricchissimo il programma delle tre giornate che si apre il 22 maggio con l’intervento del linguista Federico Faloppa sulle parole che hanno scandito l’emergenza Coronavirus – fase 1, fase 2, contagio, distanziamento – e su come i nostri linguaggi siano cambiati in questi mesi e quanto ci dicano di cosa ci sta succedendo.
Sempre il 22 maggio alle 18 lo scrittore Antonio Scurati terrà la conferenza “I linguaggi della paura e del lutto. Mass media e letteratura in un’epoca d’angoscia”, che dal crollo delle Torri gemelle alla pandemia di Covid-19 analizza come l’immaginario mediatico e letterario occidentale sia stato dominato dalla paura e dal lutto e come trovare un linguaggio capace di esorcizzare queste paure.
Sarà poi la volta del ricordo dello scrittore e critico Bruno Arpaia di Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno mancato da poco in Spagna dove viveva da molti anni che avrebbe dovuto ricevere quest’anno a Pistoia la quarta edizione del Premio Internazionale Dialoghi sull’uomo, per avere testimoniato con i suoi romanzi e con il suo pensiero l’importanza e la centralità del dialogo per lo sviluppo delle relazioni umane e contribuito a migliorare il dialogo e lo scambio interculturale.
Da non perdere sabato 23 maggio la conferenza della scrittrice Chiara Gamberale “Come parliamo quando parliamo l’amore?”, ma anche l’intervista di Roberto Koch al fotografo Sebastião Salgado, che partendo dal suo appello per salvare gli indigeni dell’Amazzonia dal Coronavirus, ripercorre il suo lungo e appassionato rapporto con questa parte del Brasile a cui da tanti anni dedica il suo lavoro.
Domenica 24 maggio l’antropologo Marco Aime e il giornalista e scrittore Gad Lerner si confronteranno sul tema “Parlare in tempi oscuri: nuovi confini e nuovi razzismi” e poi sarà trasmesso il documentario For Sama – Alla mia piccola Sama diretto da Waad al-Kateab ed Edward Watts. Premiato al Festival di Cannes il documentario è un viaggio intimo nell’esperienza femminile della guerra, una lettera d’amore di una giovane madre a sua figlia. Il film racconta la storia di Waad AlKhateab attraverso gli anni della rivolta di Aleppo, in Siria, quando si innamora, si sposa e dà alla luce Sama, il tutto mentre intorno esplode il conflitto.