Chiusi al pubblico dall’emergenza Coronavirus, i musei italiani non si sono però fermati, anzi: tra approfondimenti dello studio, nuove ricerche e riordino delle collezioni continuano tutti come possono a lavorare. E ne approfittano anche per affinare le tecniche del racconto, per cercare di entrare nelle case degli italiani attraverso i social e non solo. Sono decine e decine le iniziative autonome lanciate in tutta Italia che il Ministero dei beni culturali guidato da Dario Franceschini ha deciso ora di ordinare e rilanciare convogliando le miriadi di interventi nel canale Youtube del Mibact.
“Stiamo lavorando per offrire ai tanti musei e siti della cultura italiana un unico hub che gli accolga e li aiuti a raggiungere gli italiani”, spiega dal Collegio Romano il capo ufficio stampa Mattia Morandi, responsabile della campagna digitale promossa dal ministero. E davvero vale la pena di approfittarne, scegliendo quello che si preferisce o che incuriosisce di più in un caleidoscopio di storie, capolavori, monumenti, riflessioni storiche o incursioni poetiche. Tanti anche i musei toscani che aderiscono all’iniziativa.
Nel video degli Uffizi si può fare un giro nella celebre galleria guidati dal direttore Eike Schmidt che racconta la storia dei coniugi Doni, ritratti a Firenze da Raffaello, e del Tondo Doni che il ricco mercante di stoffe commissionò a Michelangelo. Oppure si può entrare nell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, il celebre laboratorio di restauro, per scoprire come si riporta a nuova vita un capolavoro.
E ancora l’Archivio di Stato di Firenze e la Biblioteca Nazionale di Firenze aprono le loro porte per raccontare quali sono le attività di ogni giorno all’interno dei loro fondi e collezioni.
L’Archivio di Stato di Firenze mostra così la sua scuola dove si formano gli archivisti professionisti e gli ottanta chilometri di scaffalature dove sono documentati la storia di Firenze e della Toscana dall’VIII secolo ad oggi, mentre la Biblioteca Nazionale di Firenze racconta come si può viaggiare attraverso i libri, partendo dalle opere dei disegnatori e pittori naturalisti del Settecento e dell’Ottocento e dalle illustrazioni degli uccelli provenienti da tutto il mondo conservate nel fondo Biblioteca Palatina Lorense.