Dopo grandi nomi dell’alta moda come Gucci, Salvatore Ferragamo ed Ermanno Scervino anche Pelletterie Richemont scende in campo per dare il suo contributo nella lotta la Coronavirus.
L’azienda di pelletteria e accessori di Scandicci, che fa parte del gruppo svizzero del lusso Richemont, nelle ultime settimane ha riconvertito le sue linee produttive per realizzare mascherine chirurgiche in tnt (tessuto-non-tessuto), tanto da arrivare a una produzione di 250-300mila pezzi al giorno.
Numeri che, come scrive Il Sole 24 Ore, rendono l’azienda la più importante produttrice di mascherine in tutta la Toscana, il cui utilizzo è stato già validato in via provvisoria dall’Istituto superiore di sanità. Richemont, che solitamente realizza borse e articoli in pelle per le collezioni di Montblanc, Cartier e Serapian, adesso grazie alla riconversione per i dispositivi di sicurezza è così in grado di far lavorare circa cento dipendenti interni e altrettanti nell’indotto.
Questo grazie al finanziamento dell’agenza Invitalia, che sta erogando i 50 milioni di euro di fondi del decreto Cura Italia alle imprese che producono dispositivi medici e di protezione individuale per il contenimento e il contrasto dell’emergenza sanitaria del Covid-19.
Al momento in tutto il paese sono 102 le imprese ammesse agli incentivi di Invitalia: 65 hanno deciso di riconvertire gli stabilimenti e 37 prevedono ampliamenti dei siti produttivi. Di queste sono 13 quelle che si trovano in Toscana, seconda solo alla Lombardia come richieste di finanziamento presentate. Nello specifico Pelletterie Richemont ha ricevuto da Invitalia 225mila euro per acquistare un macchinario per la realizzazione delle mascherine.