Capire cosa sta succedendo, a noi e al mondo, passa attraverso infiniti linguaggi e forme artistiche. La mostra “Zerocalcare. Senza santi, senza eroi”, che include nuovi lavori realizzati appositamente per l’esposizione, racconta la storia di oggi, una “storia capovolta” rispetto a quella entusiasta degli anni Settanta e Ottanta che ritraeva il nostro Paese come culla di civiltà, progresso, possibilità, libertà.
L’esposizione, visitabile al Museo di Palazzo Pretorio dal 29 maggio al 20 settembre 2020 è realizzata da Minimondi Eventi, ideata e prodotta da Silvia Barbagallo, con la cura di Giulia Ferracci e promossa dalla Fondazione Peccioli per l’Arte.
Il titolo “Senza santi, senza eroi” nasce da una condizione di disincanto generazionale, quella a cui appartiene Michele Rech (1982), in arte Zerocalcare. Oltre alle tavole realizzate ad hoc, saranno visibili tavole centrali nella produzione dell’artista compresa tra il 2003 il 2020.
Chi sono oggi gli ultimi, gli sfruttati, quelli delle vite ‘ciancicate’, per dirla come nelle tavole di “La Rabbia” (2016)? Chi sono quelli che restano indietro mentre gli altri vanno avanti? Storie di esclusione ed emarginazione, di persone che non sono come avrebbero sperato di essere. Che fine hanno fatto gli eroi e i santi, quando verranno a salvarci? Nessuna illusione, gli eroi e i santi non ci sono; ci sono invece quelli che vanno avanti, cercando di trovare soluzioni collettive per uscire dal disagio sociale.
I nove ritratti su tela e foglia oro, esposti nella prima sala e lungo il vano scale del Palazzo Pretorio, costituiscono il primo nucleo espositivo di questa mostra e rappresentano i tipici personaggi del repertorio ‘zerocalcariano’, alcuni famosi, altri meno noti: dal T-rex a Lady Cocca del Robin Hood, dal mitico cantante dei Nirvana, Kurt Kobain a Gaetano Bresci, l’anarchico italiano, fino a Nasrin, la difensora coraggiosa dei diritti umani e al ‘Secco’, storico amico di Rech.
Il racconto per immagini ripercorre alcune delle icone centrali della nostra contemporaneità e dichiara in maniera scanzonata che i santi e gli eroi di oggi non sono solo quelli che sacrificano la propria vita con gesta memorabili ma sono – anche e soprattutto – quelli che combattono quotidianamente per avere un posto nel mondo. I ‘non-santi santificati’ da Rech sono quelli che evocano luoghi e sentimenti comuni come l’incertezza di vivere in un mondo dove le diseguaglianze sociali si fanno sempre più evidenti, la lotta per i diritti più debole, la fiducia nella politica istituzionale una chimera.
La seconda parte della mostra si sviluppa dall’idea che non si può restare fermi a guardare mentre il futuro ci viene derubato da scelte che non tutelano il bene comune. Questa parte espositiva di Zerocalcare. Senza santi, senza eroi, che include una preziosa selezione di tavole originali, traduce le parole più autentiche dell’autore: (..) Io ho ancora fiducia che le cose possano cambiare, che si possa fare qualcosa.(..) Credo abbia senso fare delle cose, manifestare, comunicare, mettere in pratica dei cambiamenti, sperimentare forme di vita, commercio, socialità, cultura. Vale molto più quello di qualsiasi ideologia o fede nella rivoluzione.
Sono incluse qui illustrazioni legate ai diversi movimenti di opposizione sociale degli ultimi anni e anche storie di cronaca internazionale e italiana come la morte di Renato Biagetti in “La politica” non c’entra niente (insieme a Push/R) 2007, o Gaetano Bresci in Autocensure, 2015; Contro gli abusi di potere: Copsville, 2012; 6 pagine su 3 mesi di carcere, 2018. Seguono vicende tratte dalla cronaca nazionale come approfondimento politico ed etico sugli atteggiamenti derivanti dalla dottrina fascista, come Questa non è una partita a bocce, pubblicato su L’Espresso nel 2018. Infine, è inclusa anche una disamina puntuale sui movimenti di protesta: See you on the Barricades, 2007, Ilva, 2017, Libertà di dimora, 2015, No Borders, 2018. Chiude il circuito espositivo un approfondimento dedicato alla difesa dei diritti civili espresso nelle tavole di Fagli più tette (2012), Coppie di fatto (2016) e l’analisi dei mali della nostra società come ne Il demone della reperibilità (2013).
“Zerocalcare. Senza santi, senza eroi” è una mostra che accoglie in sé due anime, faccia delle stessa medaglia: da un lato i nove personaggi, ciascuno emblema di un portato simbolico esistenziale e collettivo di valori legati alla sopravvivenza della propria pelle; dall’altra ricorda al visitatore che ancora è possibile fare ‘un pezzo di strada insieme’ a chi ha i nostri stessi obiettivi; nutrire una passione collettiva connessa all’ideale di resistenza politica, ai grandi temi dell’uomo comune di fronte alle prove della vita. Se infatti il frantumarsi di una comunità, come raccontato dall’autore in Macerie prime (2017) e Macerie prime sei mesi dopo (2018), è una reazione di sopravvivenza legata alla condizione di incertezza che viviamo, la vera soluzione, per Zerocalcare, passa attraverso un’azione collettiva che ogni giorno mettono in campo i non eroi e i non santi, alcuni dei quali qui esposti.
Zerocalcare. Senza santi, senza eroi
Fino a domenica 20 settembre 2020
Museo di Palazzo Pretorio
Piazza del Popolo, 5 – Peccioli (PI)
Ingresso libero
Orari: martedì e giovedì 10-13; mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10-13 e 15-19
info@fondarte.peccioli.net