Condividere con i propri compaesani le proprie riflessioni, i ricordi, le speranze e anche le paure di questo periodo di emergenza che stiamo vivendo a causa della pandemia. È nato con questo obiettivo il progetto “Ghost writers: Montelupo/Racconta” un vero e proprio diario collettivo ai tempi del Coronavirus lanciato dal Comune di Montelupo Fiorentino che ha riscosso un grande successo di partecipazione. Sono già 70 i racconti raccolti in diciassette giorni dal lancio del diario collettivo virtuale che funziona in maniera molto semplice: i cittadini inviano i loro testi che vengono pubblicati sul blog della Biblioteca di Montelupo in attesa di confluire in un unicum che ha già suscitato l’interesse dell’Archivio nazionale diaristico di Pieve Santo Stefano.
La cittadinanza ha accolto con calore la possibilità di condividere con i compaesani le proprie riflessioni, i propri ricordi, le proprie speranze e le proprie paure, tanto da attrarre anche gli scritti della casa di riposo, Rsa ‘Il Castello’ ma anche quelli di ragazzi giovani e di personaggi conosciuti in paese come Maura Tobelli, presidente dell’Associazione Astrofili di Montelupo, l’artista Lelio Rossi, i giornalisti Riccardo Gatteschi e Andreas Lotti.
“Confesso che quando abbiamo lanciato l’idea del blog eravamo timorosi: le persone avrebbero raccolto il nostro invito? – spiega l’assessore alla cultura del Comune, Aglaia Viviani – avrebbero avuto voglia di raccontarsi, in qualche modo di mettere a nudo parte della propria anima? La risposta ricevuta ha messo in evidenza il bisogno profondo di raccontarsi e di recuperare in modo virtuale il senso di comunità. In ogni testo, in ogni riga, in ogni parola pubblicata sul blog c’è Montelupo. Credo che il successo di questa iniziativa stia proprio nel senso di appartenenza. Devo dire che ogni volta leggo con emozione il nuovo pezzo che viene pubblicato e mi scopro commossa da tanta semplicità e da tanta bellezza.”
Il diario collettivo è uno spazio virtuale dove l’intera comunità di Montelupo può rincontrarsi, riallacciare relazioni in questo momento di isolamento sociale e ritrovare nelle parole scritte le strade, i parchi, i negozi, i monumenti e i personaggi del paese. Un antidoto alla solitudine e una valvola di sfogo per affrontare queste giornate.