La Regione Toscana mette a disposizione 29 assegni di ricerca, da 28mila euro per dodici mesi, a chi studierà come utilizzare, a beneficio di micro, piccole e medie imprese del manifatturiero, il 5G, ovvero le connessioni ultraveloci mobili, ma anche l’analisi dei dati, l’intelligenza artificiale e la famosa blockchain, ovvero la tecnologia dove ogni transazione viene legittimata da una rete decentralizzata, rivoluzione nata dal mondo dei bitcoin e delle criptovalute ma le cui potenzialità possono essere assai più ampie e non solo legate al mondo finanziario.
Chi può fare domanda
Possono fare domanda le università statali, gli istituti di istruzione universitaria ad ordinamento speciale e gli enti di ricerca pubblici con sede legale o operativa in Toscana. Gli assegnisti devono essere laureati (laurea magistrale o vecchio ordinamento) e non aver ancora compiuto 36 anni quando sarà presentata la domanda.
“Sul trasferimento tecnologico si gioca una parte importante del futuro anche della Toscana – commenta l’assessore all’economia Leonardo Marras -. Per questo è necessario investire in ricerca applicata per l’uso delle nuove tecnologie. E’ essenziale per rimanere o essere ancora più competitivi e questa rivoluzione deve naturalmente coinvolgere anche le piccole, piccolissime a volte, e medie imprese, che costituiscono la quota prevalente delle aziende che operano nella regione”.
Dal 3 novembre si potrà presentare domanda sul sito di Sviluppo Toscana https://accessosicuro.sviluppo.toscana.it/.