È iniziata lunedì, con un mese in anticipo rispetto agli anni scorsi, la campagna di vaccinazione antinfluenzale 2020-2021. Sono quasi un milione e mezzo le dosi messe a disposizione gratuitamente dalla Regione Toscana per le categorie a rischio: over 60, persone con patologie di qualsiasi età, bambini sotto i 6 anni, personale a contatto con il pubblico e operatori sanitari. Sono loro infatti i primi ad essere sottoposti al vaccino antinfluenzale, quest’anno più che mai utile per facilitare il lavoro delle aziende sanitarie alle prese con l’aumento dei nuovi casi di Covid che si stanno registrando anche in Toscana. Dopo neppure una settimana dall’avvio della campagna possiamo già fare un primo bilancio.
Le dosi di vaccino già prenotate
Sono già 412.270 le dosi di vaccino prenotate da medici e pediatri di famiglia in farmacia (dato aggiornato alle 14 di ieri, giovedì 8 ottobre). Delle 412.270 dosi complessive prenotate, 372.690 sono di vaccino antinfluenzale (177.800 dalla Asl centro, 113.560 dalla Nord Ovest, 81.330 dalla Sud Est); le rimanenti 39.580 dosi sono di vaccino pneumococcico (21.020 dalla Centro, 10.660 dalla Nord Ovest, 7.900 dalla Sud Est).
I kit di vaccino antinfluenzale
L’emergenza Covid, tuttora in corso, ha spinto la Regione Toscana a raddoppiare, rispetto all’anno scorso, l’acquisto dei kit di vaccino antinfluenzale . Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha acquistato, infatti, quest’anno, 1 milione e 468.050 dosi (nel 2019 erano oltre 870.000 l’11,4% in più rispetto al 2018), per una spesa complessiva di 8.188.932 euro. A questa offerta senza precedenti, va ad aggiungersi anche la vaccinazione antipneumococcica, che si è tradotta nell’acquisto di ulteriori 140.000 dosi per una spesa totale di 6.314.000 euro
Vista la straordinarietà dell’impegno, quest’anno per la prima volta, i medici e i pediatri di famiglia possono ritirare le dosi di vaccino da loro programmate tramite il canale delle farmacie, pubbliche e private, come da protocollo d’intesa sottoscritto, a settembre, dalla Regione con Federfarma e Cispel Toscana.
“Quest’anno, l’emergenza sanitaria determinata dal Covid ci ha spinto a fare uno sforzo straordinario per proteggere i nostri cittadini più a rischio dall’influenza, i cui sintomi sono sovrapponibili a quelli del Coronavirus e le cui complicanze cliniche possono aprire la strada al Covid – commenta il neo presidente di Regione Toscana, Eugenio Giani -. Per limitare l’impatto di una probabile co-circolazione di Covid 19 e virus influenzali – prosegue Giani – abbiamo fatto il possibile per anticipare di un mese la campagna antinfluenzale rispetto agli altri anni e raddoppiato le dosi da distribuire gratuitamente a un numero maggiore di tipologie di persone potenzialmente a rischio. La vaccinazione antinfluenzale è sempre stata lo strumento più efficace per prevenire le malattie e ridurre, in maniera significativa, complicazioni, ospedalizzazioni e anche decessi. Per questo è fortemente raccomandata, già a partire dall’Oms e dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale”.
A chi è consigliata la vaccinazione antinfluenzale
I principali destinatari dell’offerta gratuita della vaccinazione antinfluenzale sono: soggetti oltre i 60 anni, soggetti a rischio fra 6 anni e 65 anni, operatori sanitari pubblici, personale Rsa, veterinari, donatori sangue, personale dedicato ai servizi essenziali, personale scolastico, donne in gravidanza. Ricordiamo che il vaccino diventa efficace circa due settimane dopo l’inoculazione.
Altre misure per contenere il contagio
Oltre al vaccino, possono risultare efficaci per ridurre la trasmissione del virus (che avviene attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce, ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie) alcune semplici misure, come: una buona igiene delle mani; una buona igiene respiratoria (coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, con fazzoletti monouso da smaltire correttamente, lavandosi subito le mani); isolamento volontario a casa delle persone con malattie respiratorie febbrili, specie in fase iniziale; evitare il contatto stretto con persone ammalate, mantenendo una distanza di almeno un metro; evitare di toccarsi occhi, naso, bocca; usare mascherine chirurgiche per ridurre le infezioni tra i contatti stretti.
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