La Liberazione dal nazifascismo è storia viva in Toscana e nelle città, tra lapidi e sacrari laici, si tocca il sacrificio dei partigiani e dei cittadini che nel 1944 lottarono per la libertà e una democrazia tutta da edificare. A Firenze la data simbolo è l’11 agosto di 79 anni fa, quando i rintocchi della Martinella, la campana di Palazzo Vecchio, lanciò il segnale dell’insurrezione contro i nazifascisti.
I partigiani, radunati nella zona dell’Oltrarno, attraversarono il fiume e attaccarono i tedeschi. Il Comitato Toscano di Liberazione Nazionale entrò in Palazzo Medici Riccardi segnando così la fine dell’occupazione.
Una mappa interattiva di Firenze Liberata
Oggi le sedi e le strade simbolo della Resistenza sono un itinerario interattivo che il Comune di Firenze, in collaborazione con l’Anpi, ha messo a disposizione nelle sue pagine open data. Una mappa descrittiva che raccoglie le 138 memorie di pietra che ricordano e commemorano fatti e personaggi dell’antifascismo, della deportazione, degli eserciti Alleati e delle distruzioni provocate dalla guerra.
Tra i luoghi simboli c’è tanto dell’Oltrarno, il quartiere che meglio di altri racconta la personalità della città dove si alimentò per anni lo spirito socialista – a tratti anarchico – che lo rese luogo ideale per l’organizzazione della Resistenza fiorentina e il raduno delle truppe partigiane che scendevano dalle colline sopra Firenze, tra Fiesole e Sesto Fiorentino.
Al centro c’è Santo Spirito, la piazza dove l’8 agosto venne ucciso Aligi Barducci nome di battaglia Potente, il Comandante della Brigata Garibaldi. Dall’altra parte dell’Arno, in una Firenze senza ponti – fatti saltare dai tedeschi il 4 agosto ad eccezione di Ponte Vecchio – ci sono altri luoghi che raccolgono storia e memoria: solo per citarne alcuni, piazza D’Azeglio, con la sede di Radio Cora, o Villa Triste sulla Bolognese. E tanti altri, da tutelare e soprattutto proteggere dall’oblio e dal revisionismo storico.
Liberazione e Resistenza in Toscana
Tanti musei e luoghi in Toscana custodiscono ancora oggi vivo il ricordo di cruente battaglie e feroci rappresaglie durante la seconda guerra mondiale. La Linea Gotica, i segni dell’avanzata degli alleati e della ritirata dei tedeschi. La Liberazione e la Resistenza. L’antifascismo, la persecuzione degli ebrei e le deportazioni.
La Liberation Route Italy
A distanza di oltre 80 anni la Toscana non dimentica il carico di tragedie della seconda guerra mondiale. Custodisce testimonianze e ricordi da tramandare alle nuove generazioni: un monito, un insegnamento perché quelle atrocità non si ripetano più. La Regione ha aderito alla Liberation Route Italy, nel contesto di una più ampia rete europea.
Musei e luoghi, monumenti della seconda guerra mondiale in Toscana sono messi in rete. Tra i fondatori della rete i Comuni di Lucca, Capannori, Borgo a Mozzano, il Museo della Pace di Sant’Anna di Stazzema, il consorzio di guide turistiche Turislucca e l’Istituto nazionale Parri. Ci si può avventurare lungo le rotte della Liberazione.
Il progetto Paesaggi della memoria
In Toscana opera Paesaggi della memoria, rete di musei e luoghi di memoria dell’antifascismo, della deportazione, della Seconda guerra mondiale, della resistenza e della liberazione in Italia. L’obiettivo è di promuovere il confronto e l’attività di approfondimento e formazione. Il Museo della deportazione e resistenza di Prato è uno dei soci fondatori della rete, di cui fa parte fin dalla costituzione nel 2017.
I musei della memoria
Il Museo della Deportazione e resistenza di Prato è nato per volontà di alcuni superstiti pratesi riuniti nell’Associazione nazionale ex deportati (ANED) e grazie al Comune di Prato. Racconta la storia dei lavoratori toscani arrestati dai nazifascisti in seguito allo sciopero generale del marzo 1944, deportati nel lager di Mauthausen.
Il percorso espositivo è stato concepito come un viaggio simbolico in un lager nazista. Sono esposti oggetti originali, provenienti dai campi e dalle fabbriche scavate in gallerie dagli stessi prigionieri. Altri sono stati ricostruiti per iniziativa dei pochi superstiti. Suggestivo il percorso museale audiovisivo dal titolo “Con i miei occhi – voci e volti di superstiti dei campi di concentramento e sterminio nazisti” dove si può ascoltare la testimonianza di ebrei sopravvissuti al genocidio e deportati politici prevalentemente toscani, ma anche sinti e rom, omosessuali e testimoni di Geova che narrano le vicende della loro deportazione.
Il Museo storico della Resistenza – Parco nazionale delle Pace di Sant’Anna di Stazzema rappresenta l’anima del Parco Nazionale della Pace. Allestimenti e impianti multimediali, filmati e postazioni interattive servono a raccontare la storia del 12 agosto 1944. Sono raccolte le testimonianze dei sopravvissuti. La strage compiuta viene inserita nell’ambito delle vicende storiche della seconda guerra mondiale. Il Parco è un percorso che unisce ambiente, storia e memoria.
Il museo della memoria di Borgo a Mozzano, fondato nel 2012, guida i visitatori alla scoperta dei bunker, delle piazzole di tiro e delle gallerie costruite nella roccia. Una esposizione permanente a cielo aperto, tra le più visitate d’Italia.
I cimiteri militari in Toscana
Il prezzo di vite umane, durante il secondo conflitto mondiale, non è stato elevato solo tra i civili. Per accogliere i resti dei militari caduti in guerra sono stati realizzati alcuni cimiteri sparsi per la Toscana.
Il cimitero militare brasiliano a San Rocco a Pistoia venne realizzato per tumulare 462 soldati e ufficiali brasiliani impegnati a partire dal 1944 in combattimenti in Italia. Nel 1960 i resti dei militari furono riportati in Brasile. L’unico corpo, non identificato, divenne il simbolo del milite ignoto e si trova sepolto vicino al monumento eretto nel 1967. Il progetto in stile modernista brasiliano venne realizzato dall’architetto Olavo Redig de Campos della scuola di Oscar Niemeyer.
Il cimitero germanico al Passo della Futa sull’Appennino tosco romagnolo ospita i resti di 30683 militari tedeschi caduti durante il secondo conflitto mondiale. Il progetto del cimitero, dallo stile essenziale e solenne, è stato realizzato da Dieter Osterlen.
Il cimitero americano dei Falciani si trova lungo l’autostrada che da Firenze porta a Siena, fra i comuni di Impruneta e San Casciano. Il Florence American Cemetery and Memorial si estende su un’area di 28 ettari e ospita le salme di 4402 soldati americani. Una distesa di croci il cui colore candido spicca sul verde del pratino all’inglese.
Un muro rivestito di lastre di granito rosa reca il nome di 1409 soldati dispersi. Il progetto terminato nel 1959 e inaugurato due anni dopo porta la firma degli architetti paesaggisti Gilmore D. Clarke and Michael Rapuano.
In località Girone, in direzione di Pontassieve si trova invece il cimitero del Commonwealth dove riposano i 1637 caduti, appartenenti a varie nazionalità, dell’ottava armata. A Foiano della Chiana c’è un cimitero analogo: nel Commonwealth War Cemetery riposano le spoglie di 256 soldati dell’esercito alleato impegnate in operazioni militari nell’area del Trasimeno.
La riscoperta della Linea Gotica
Era nata con lo scopo di creare uno sbarramento nel caso dell’avanzata degli alleati nel Centro Italia. In Toscana attraversava numerosi territori. Grazie all’impegno delle istituzioni locali, di comitati locali, associazioni e volontari numerose sono le testimonianze conservate della Gotenstellung.
Tra gli snodi troviamo nella Media Valle del Serchio, Borgo a Mozzano, dove un tratto della fortificazione si può oggi visitare. Bunker, camminamenti e vedette sono stati ricostruiti o restaurati e in paese è stato attrezzato un museo con memorabilia militari. In Valtiberina, nella zona di Badia Tedalda è stato realizzato un parco storico. Si possono seguire i sentieri tra postazioni di artiglieria e casematte sotterranee.
Il Mugello e in particolare Scarperia conserva il ricordo degli scontri lungo il passo della Futa e il passo del Giogo. A Scarperia è stato realizzato il centro di documentazione Linea Gotica Toscana: qui si possono consultare documenti e registrazioni video. Per chi invece preferisce compiere un’escursione vengono organizzate visite guidate e talvolta rievocazioni.