La Casa del Popolo di Settignano per il 25 aprile 2023 organizza una giornata densa di memoria, musica e condivisione.
Alle 9.30 partirà dalla Casa del Popolo “Il cammino della liberazione”. La guerra, le guerre in corso, l’innalzamento di nuovi muri e frontiere, la crisi sociale con l’acuirsi delle disuguaglianze, oggi più che mai occorre tornare ai valori fondanti della repubblica nata dalla Resistenza: la pace, la giustizia sociale, la solidarietà sociale e tra i popoli, l’accoglienza.
La camminata del 25 aprile ripercorrerà i luoghi della resistenza per ricordare ma anche per un “nuovo patto”, anche “per quelli che son stanchi o sono ancora incerti”.
Dalle ore 16 spazio alla musica con il Consorzio Diggei Indipendenti e i concerti de La Nuova Pippolese e dei Martinicca Boison.
I Martinicca Boison nascono dall’unione di due gruppi fiorentini: i Fenila Lanila, suonatori di musica etnica irlandese e i Bravo Fagiolo, amanti del rock-progressive degli anni Settanta.
Non suonano insieme da dieci anni, il 25 aprile alla Cdp Settignano sarà una rara e preziosa occasione per vederli di nuovo insieme live.
Ecco la nostra intervista a Lorenzo Ugolini
I Martinicca Boison sono nati nei primi anni del Duemila, cosa ti ricordi di quel periodo?
Il gruppo nacque dalla mia voglia di cimentarmi erroneamente con il canto. Mi è sempre piaciuto scrivere canzoni, storie e filastrocche. La dimensione canzone era quella che desideravo, mi ci sono buttato e la cosa mi è molto piaciuta, ho capito cioè che scrivere canzoni era proprio il mio, la cosa che mi piaceva di più, ancora più del canto, della musica.
La vostra musica veniva definita un “folk elegante”, cosa vuol dire?
E’ una definizione che inventai io, volevo dare una terminologia un po’ colorata, visto che noi siamo una band folk ma non parliamo di politica in modo diretto. Nel momento storico in cui siamo nati chi faceva folk lo faceva in modo direttamente politico. Ben venga la politica, non sto contestando chi parla di questo nelle sue canzoni ma io non l’ho mai fatto, anche se ascolto molto i cantautori, il famoso folk italiano degli anni ’90, quello della Bandabardò o dei Modena City Ramblers. Così mi inventai in modo un po’ scherzoso questa cosa del folk elegante, il nostro è un genere di musica che si può ballare ma si può ascoltare anche comodamente seduti sul divano.
il nostro è un genere di musica che si può ballare ma si può ascoltare anche comodamente seduti sul divano
Poi i Martinicca Boison hanno fatto successo, tanti dischi, hanno lavorato a teatro e in televisione e addirittura una tournée internazionale…
In dieci anni qualcosa di ganzo l’abbiamo fatto, sicuramente quattro dischi con Materiali Sonori, prodotti spesso da Erriquez Greppi della Bandabardò, è stato per noi un onore umano e musicale immenso lavorare con lui. In teatro abbiamo fatto uno spettacolo dedicato al grande chansonnier Boris Vian che ha arricchito la nostra valigia di esperienze. Abbiamo suonato in giro soprattutto in Germania, e anche in una rocambolesca vacanza a Beirut in un momento pericolosissimo perchè era la fase del fermento delle Primavere Arabe.
Ma come siete finiti a Beirut?
Alcuni ragazzi che studiavano a Firenze organizzarono una grandissima festa a Beirut dove abitavano e ci invitarono a suonare. Beirut è una città bellissima ma così ricca di contraddizioni, quartieri musulmani accanto a realtà occidentali, macchinoni pieni di giovani con il cappello da Yankees, limousine lunghissime accanto a quartieri culturalmente e socialmente all’opposto. Non è una novità nelle grandi città, ma lì è proprio un crocevia di culture. Un luogo particolarmente interessante dove viaggiare. E’ stata una delle ultime esperienze che abbiamo fatto prima di fermarci.
Ecco il vostro stop mi immagino sia stata una cosa fisiologica e non traumatica
No assolutamente non traumatica, siamo sempre stati in contatto, la nostra amicizia non è mai finita solo che ognuno di noi intorno ai 30 anni ha preso altre strade. Avevamo il desiderio di prendere delle decisioni importanti sulle nostre vite, approfondire quello che facevamo. Alcuni hanno dato ‘gas’ nel loro lavoro, altri hanno continuato a suonare, altri hanno fatto figli. La cosa ganza è che a distanza di 10 anni, ormai 40enni, le nostre strade le abbiamo prese e quindi abbiamo una leggerezza diversa. C’è la gioia di ritrovarsi e suonare insieme senza farlo per una ragione, per un disco, solo per l’essenza vera della musica, per una passione.
Suonare insieme il 25 aprile a Settignano avrà anche un significato più forte per voi…
Settignano è il mio ombelico del mondo, la mia collina da cui guardo il mondo, ci sono cresciuto, vissuto. Il fatto che una giornata così importante e densa di significato sia riuscita a riportare il primo concerto dei Martinicca Boison dopo tantissimi anni mescola tantissime emozioni insieme. Verranno a vederci da varie parti d’Italia tante persone che ci hanno accompagnato nella nostra avventura musicale. Sarà davvero l’occasione per rivedersi tutti insieme in una giornata già di per sé già ricchissima di significato.