Dal deserto di Tindouf sono arrivati in Toscana ventidue piccoli ambasciatrici e ambasciatori di pace del popolo Saharawi per trascorrere, assieme altri 13 loro coetanei, alcune settimane di vacanza.
Ad ospitarli amministrazioni locali e associazioni della Rete Saharawi, che da oltre 40 anni danno vita in Italia a un programma di solidarietà al fianco della causa per l’autodeterminazione del popolo del Sahara occidentale in esilio da oltre mezzo secolo.
Le bambine e i bambini sono stati accolti in Regione Toscana lunedì 22 luglio dagli assessori Nardini, Bezzini e Spinelli.
Erano accompagnati da dirigenti del Fronte Polisario e dal portavoce del governo di Auserd, l’amministrazione dei campi profughi in Algeria che ha rapporti di amicizia e fratellanza con la Regione Toscana.
Piccole e piccoli fanno parte di un più folto gruppo di 125 giovani Saharawi giunti in questi giorni nel nostro Paese nell’ambito del quarantennale progetto di accoglienza, sospeso solo a causa della pandemia. In Toscana trascorreranno le vacanze nelle province di Firenze, Pisa, Prato e Pistoia. Tutti gli altri sono accolti in Campania, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia e Sicilia.
In Italia sono oltre 300 i Comuni che dai primi anni Ottanta hanno approvato patti di amicizia con il Popolo saharawi in esilio da oltre cinquant’anni in Algeria a causa dell’invasione del Marocco, condannata anche dall’ONU. Da allora il popolo sahrawi è in attesa del referendum per l’autodeterminazione, previsto dal Piano di Pace ONU siglato da Marocco e Fronte Polisario.
Gli assessori hanno donato alle piccole e piccoli ambasciatori di pace dono alcuni gadget della Regione, spiegando il significato del Pegaso sovraimpresso, simbolo dell’istituzione regionale, che affonda le radici nella bandiera del Comitato toscano di Liberazione, racchiude i valori dell’antifascismo e richiama dunque libertà per tutte e per tutti, a partire da quella del popolo Saharawi.
Il presidente Eugenio Giani, impossibilitato a partecipare per impegni istituzionali, ha inviato il suo messaggio di benvenuto.
“Ci sono sorrisi che spalancano il cuore e il mio si spalanca ogni anno quando accogliamo in Toscana le piccole ambasciatrici e i piccoli ambasciatori di pace del popolo Saharawi, un popolo che da troppo tempo attende che venga riconosciuto il proprio diritto all’autodeterminazione, un diritto su cui, come Regione, vogliamo assolutamente continuare a mantenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica”, ha affermato l’assessora alle politiche internazionali Alessandra Nardini rivolgendo un “benvenute e benvenuti a queste bambine e a questi bambini, augurandoci davvero che la loro presenza possa aiutare a moltiplicare le costruttrici e i costruttori di pace”, perché “ne abbiamo davvero tanto bisogno, oggi più che mai”. “Sono anni – ha concluso Nardini – che bambine e bambini Saharawi, in estate, vengono accolti in Toscana in maniera diffusa, grazie all’impegno preziosissimo di tante associazioni e alla disponibilità di tante Amministrazioni comunali che hanno stretto legami di amicizia con il popolo Saharawi, creando nel tempo legami meravigliosi tra le nostre comunità.”
“La vostra presenza qui fa bene anche a noi, perché ci sono dei valori e principi che ci uniscono e che è importante che tutti assieme si lavori per continuare a coltivarli e a proiettarli nel futuro”, ha detto l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini. “Confrontandoci con voi riusciamo a comprendere meglio certe situazioni e tutti assieme possiamo avere una visione capace di rompere muri e steccati. Dobbiamo essere aperti, solidali, e promuovere i diritti fondamentali delle persone”, ha proseguito definendosi “contento che la Regione Toscana e le organizzazioni del sistema sanitario stiano dentro questa progettualità di amicizia”.
Per l’assessora alla cooperazione internazionale Serena Spinelli, “accogliere i bambini e le bambine Saharawi nella sede della Regione Toscana è ogni anno una grande emozione, per loro che molto spesso per la prima volta stanno viaggiando fuori dai campi profughi, dove vivono tra molte difficoltà, così come per noi che vediamo i loro sorrisi e l’impegno di tante associazioni e comuni toscani, che ringraziamo per portare avanti un bel progetto di scambio e di solidarietà. Il progetto di piccoli ambasciatori di Pace va avanti da oltre quaranta anni e ha permesso a oltre 3.000 bambini e bambine di trascorrere in Toscana un periodo di divertimento e serenità, conoscendo anche la storie e le istituzioni della nostra regione”, ha ricordato Spinelli sottolineando che “quello tra la Toscana e il popolo Saharawi è un lungo legame di cooperazione che prosegue nel tempo e che ci vede al loro fianco nella battaglia per il riconoscimento dei diritti e per l’autodeterminazione.”