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110 e lode a Paolo Castiglia studente con disabilità laureato all’Università di Pisa

Il titolo della tesi che ha discusso il 29 novembre è: “Cinema e diversità. Tre film sulla disabilità nel cinema contemporaneo”

Il momento della proclamazione durante la laurea, in alto a sinistra Paolo Castiglia, secondo da destra in basso Maurizio Ambrosini

La “normalità” come uno schema mentale della società da abbattere per un’idea di diversità che arricchisce e non divide, questo il tema della tesi di laurea “Cinema e diversità. Tre film sulla disabilità nel cinema contemporaneo” di Paolo Castiglia, studente con disabilità motoria, che il 29 novembre si è laureato con 110/110 e lode in Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione all’Università di Pisa.

“Non potrei essere più felice di aver concluso questa prima parte del mio percorso universitario all’Università di Pisa – ha dichiarato il neodottore – Da subito, grazie all’insostituibile e preziosa solerzia del dottor Alfonso Currieri e di tutto l’Ufficio Servizi per l’Integrazione di studenti con Disabilità, la mia inclusione all’interno del sistema universitario è stata totale e priva di ostacoli”.

Castiglia nella sua tesi, discussa a distanza, ha ricostruito la rappresentazione sociale della diversità nel cinema, portando alla luce il reticolo di pregiudizi, stereotipi, stigmatizzazioni o riduzioni retoriche della figura del disabile.

Le tipologie di personaggi che si ritrovano sul grande schermo, dal freak fino al disabile di genio, hanno infatti in buona parte ostacolato una restituzione più profonda e autentica di questa figura dell’alterità dell’immaginario cinematografico.

Banco di prova di questi schemi narrativi sono quindi tre film recenti: Lo scafandro e la farfalla (Julian Schnabel, 2007), Wonder (Stephen Chbosky, 2017), La forma dell’acqua (Guillermo Del Toro, 2017).

“Come analizzo nella mia tesi, la normalità è solo un’impostazione mentale e sta alla società e all’ambiente con il quale ci interfacciamo costruire un’idea di diversità che arricchisce e non divide ha aggiunto il neodottore – In quest’ottica, la mia carriera universitaria all’interno dell’ateneo di Pisa è stata assolutamente positiva, sia per l’alto livello della sua offerta formativa, sia per l’umanità e la competenza del personale universitario nella sua interezza”.

“Accompagnare lo sviluppo di questa tesi mi ha portato a conoscere uno sguardo che indaga lucidamente e nello stesso tempo prende posizione – ha commentato il professore Maurizio Ambrosini, tutor di Castiglia – un discorso critico che non fa sconti ma riserva a ogni testo filmico un’attenzione appassionata”.

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