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© Paolo Lo Debole

Cultura /

1° maggio: a Firenze una mostra celebra la Toscana che lavora nelle fotografie Alinari

In occasione della Festa dei lavoratori 22 scatti dei Fratelli Alinari in mostra a Palazzo Strozzi Sacrati sede della Regione Toscana

La Regione Toscana e la Fondazione Alinari festeggiano il primo maggio la Festa dei lavoratori con la mostra dal titolo “Fondata sul lavoro”.

Nella sala delle esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza regionale, saranno esposti 22 scatti che raccontano le storie dei lavoratori e delle lavoratrici della Toscana in un arco di tempo di circa 170 anni.

“Abbiamo un patrimonio di inestimabile legato alla Regione e con questa mostra la Fondazione Alinari, di cui ringrazio il suo presidente van Straten, ci offre un’occasione straordinaria per celebrare i lavoratori e il lavoro – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Ieri abbiamo vissuto la giornata internazionale che ricorda le vittime degli incidenti sul lavoro, il Primo maggio sarà un ulteriore motivo di riflessione per ribadire il valore dell’articolo 1 della nostra Costituzione e dell’articolo 4, che sottolinea come il lavoro debba essere sempre vissuto con dignità e in sicurezza. E proprio in occasione della Festa del lavoro abbiamo colto lo spunto per onorare la Toscana e tutti gli uomini che qui hanno lavorato per costruire la sua storia e la sua cultura. Quale modo migliore dunque che attraverso le foto e l’arte dei grandi fratelli Alinari che hanno contribuito a creare anche l’identità visiva di questa regione. Quella che poi ha segnato profondamente non solo la nostra idea di Toscana ma la cultura visuale, il nostro modo di guardare ancora oggi l’arte e il paesaggio italiano”.

La mostra

L’esposizione esplora quella parte dell’archivio denominata “patronato”: fotografie realizzate su committenza che comprendono ritratti e ambienti di lavoro come studi di artisti, opifici, negozi, industrie, cantieri, attività agricole.

Ma ci sono anche fotografie provenienti da altri importanti archivi che nel corso del Novecento si sono aggiunti a quello Alinari: tra questi gli archivi fiorentini dello Stabilimento Brogi e di Vincenzo Balocchi, gli studi livornesi Betti-Borra e Bruno Miniati, l’archivio Corsini sulle cave di Carrara.

Si inizia con gli operatori Alinari al lavoro nella grande sala di posa della sede di via Nazionale, in cui si erano trasferiti dal 1863.

La mostra prosegue con gli operai al lavoro a Villa Il Salviatino, gli inservienti all’interno della vecchia stazione ferroviaria di Firenze, fino ai cavatori di marmo sulle Apuane e agli artigiani di alabastro di Volterra.

Ci sono anche le donne che impagliano i fiaschi e le damigiane, quelle ai lavatoi, le grandi realtà della fonderia del Pignone o quella dei Cantieri Luigi Orlando, e poi orologiai, tipografi, contadini e i marinai dell’Amerigo Vespucci.

“Siamo vicini al Primo maggio e questa mostra rappresenta le multiformi tipologie di lavoro che da oltre 150 anni a questa parte si sono viste nella nostra regione – ha detto il presidente della Fondazione Alinari Giorgio van Straten – E dimostra una cosa fondamentale per quanto riguarda noi di Alinari e cioè che siamo un giacimento culturale proprio grazie a questa capacità di raccontare la vita delle persone. Non sono tanto gli avvenimenti ma è la documentazione della vita quotidiana delle nostre città e dei loro abitanti, non solo di Firenze e della Toscana ma di tutta Italia che rendono questo archivio assolutamente unico e inimitabile. E per quanto la scelta di questa mostra sia ristretta a 22 foto, già mi sembra che queste diano conto della grande ricchezza del nostro archivio”.

 

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