Una mostra a Empoli celebra il centenario della nascita del pittore Vinicio Berti
Fino al 12 giugno alla Galleria d’arte Nozzoli si celebra uno dei fondatori dell’Astrattismo classico fiorentino, una delle personalità artistiche più significative del dopoguerra
“Vinicio Berti Grande Costruzione Positiva” è il titolo della mostra a cura di Roberto Sottile che si terrà all’interno della Galleria d’arte Nozzoli in via Spartaco Lavagnini, 45 a Empoli sino al 12 giugno 2021. L’evento, patrocinato dal Centro Studi d’Arte – Archivio Vinicio Berti, rientra tra le iniziative parallele a quelle organizzate dal Comitato Celebrativo Centenario Nascita Vinicio Berti 1921-2021 presieduto dal Dottor Claudio Crescentini storico dell’arte della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali.
La mostra propone un percorso espositivo che traccia i contenuti delle opere del periodo tra il 1970 e il 1979, con le quali l’artista introduce il tema della “Visione verso l’alto”. I segni come graffi ed i colori primari delle visioni astratte dell’artista, che in questo periodo acquisiscono toni marcatamente più grafici, alludono alle parole “Resistenza” e “Antagonismo”.
Termini legati alle lotte operaie di quegli stessi anni e al fermento di idee, anche contrastanti, che costituivano quello che allora era l’animato partito Comunista. Le forze che dominano le composizioni Bertiane di quegli anni, sono le stesse che animavano la vita dell’artista e che lo portavano a scontrarsi anche con il suo stesso partito, entrando in quelle questioni estetiche che ponevano le basi alla diatriba tra arte concreta e realismo sociale.
Vinicio Berti nato a Firenze l’11 giugno 1921 e morto nel 1991 è stato un pittore, illustratore ed autore di fumetti italiano tra i fondatori dell’Astrattismo classico fiorentino ed è una delle personalità artistiche più significative del dopoguerra.
Ha esordito come pittore nel 1942 con opere di carattere realista-espressionista, iniziando così la sua partecipazione al movimento di rinnovamento dell’arte contemporanea italiana. Nel 1945 ha fondato insieme al pittore Bruno Brunetti, Fernando Farulli, Gualtiero Nativi e al poeta Alberto Caverni, il giornale culturale rivoluzionario Torrente, ed è stato tra i protagonisti del movimento innovatore Arte d’Oggi, legato alla rivista omonima.
Alla pittura astratta è approdato nel 1947, dopo una fase di rilettura del cubismo e del futurismo (1945 – 1947). Con Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti ha fondato il movimento Astrattismo classico e ne ha sottoscritto nel 1950, a conclusione dell’esperienza, il Manifesto redatto da Ermanno Migliorini.
Parallelamente alla sua attività di pittore ha svolto costantemente l’attività di illustratore e fumettista in pubblicazioni per ragazzi. Il suo esordio in questo campo è avvenuto nel 1947 con una sua versione di “Pinocchio”. Nei decenni successivi ha illustrato le storie di personaggi come ‘Gian Burrasca’, ‘Ciondolino’, ‘Chiodino’ e ‘Atomino’ per le riviste Pioniere, Il Pioniere dell’Unità e Pioniere Noi Donne.