Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Premio Pieve 2023: “Quando saremo di nuovo uomini” di Ettore Piccinini
Intervista a Francesca Piccinini figlia di Ettore che ha scritto il suo diario in carcere nel 1945 per raccontare la storia degli internati militari italiani nei lager della Germania nazista e il difficile ritorno a casa dopo la liberazione
La storia degli Internati Militari Italiani nei lager della Germania nazista si arricchisce di una nuova pagina autobiografica di grande valore: il diario del sottufficiale del Regio Esercito Ettore Piccinini, deportato nei campi di lavoro del Reich subito dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Un destino comune a molti: circa 700mila italiani conoscono la prigionia negli Offizierslager (Offlag) riservati agli ufficiali e negli Stammlager (Stalag) per la truppa.
Circa 50mila perdono la vita per malattie, denutrizione, esecuzioni, bombardamenti. Tutti gli altri, lottano ogni giorno lungo il crinale della sopravvivenza.
In questa grande storia si inserisce anche quella di Ettore, trasferito prima a Wietzendorf in bassa Sassonia, nel grosso campo di concentramento dove furono ammassati come pecore quarantamila italiani, alcuni illustri come lo scrittore Giovannino Guareschi, il futuro segretario del PCI, Alessandro Natta, l’attore Gianrico Tedeschi.
Dopo un primo spostamento, nel gennaio del 1945 Piccinini arriva nel lager di Breloh, nello stesso distretto militare di Wietzendorf, dove anche grazie a un miglioramento delle condizioni di vita riesce nel proposito di scrivere un diario quotidiano.