L’impatto della pandemia sulle imprese toscane. Due ricerche per investire sulla ripartenza
Le tecnologie digitali, la sostenibilità ambientale, la salute, il welfare e le attività assistenziali: sono queste le tre aree verso cui dirigere ricerche, investimenti e produzioni nella nuova fase che si aprirà a seguito della pandemia.
La cornice dell’Earth Technology Expo, la manifestazione in corso alla Fortezza da Basso di Firenze sulle nuove tecnologie e soluzioni intelligenti per migliorare la qualità della vita è stata l’occasione per una riflessione sulle politiche industriali in Toscana a sostegno della ripresa. Durante questo evento sono stati presentati due importanti rapporti che fotografano lo stato di salute della nostra Regione e delle industrie toscane dopo l’impatto della pandemia.
Il primo elaborato dalla Scuola normale superiore di Pisa è stato dedicato all’“Evoluzione delle politiche industriali nel contesto europeo e nazionale nella prospettiva del nuovo ciclo di programmazione 2021-2027”. Questa mattina oltre all’assessore regionale sono intervenuti Mario Pianta docente della Scuola Normale Superiore e Marco Calabrò, dirigente delle direzione innovazione del Mise, e insieme hanno fatto il punto su obiettivi e strumenti delle politiche industriali nel prossimo futuro.
Il secondo rapporto, curato dalla società di ricerca MET è andato ad indagare le trasformazioni recenti e l’impatto della crisi Covid sulle imprese toscane dal 2008 al 2020. Imprese che hanno reagito più lentamente rispetto a quelle di altre Regioni per mancanza di consapevolezza sulle proprie potenzialità e la capacità di investire sulle innovazioni di processo e prodotto. Al seminario pomeridiano sono intervenuti oltre al Marras l’economista Raffaele Brancati e Andrea Bonaccorsi, ordinario di ingegneria gestionale all’Università di Pisa.