Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Il Comandante Furio Aceto è il vincitore del 37° Premio Pieve Saverio Tutino
Vince l’edizione 2021 la storia del Comandante che decise di non aderire alla Repubblica di Salò e diventò partigiano. Presenti alla premiazione anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e Walter Veltroni
Il Premio Pieve Saverio Tutino 2021 è andato al diario del Comandante Furio Aceto nato a Saluzzo nel 1921 e morto nel 2020. Domenica 19 settembre si è tenuta la premiazione a Pieve Santo Stefano il paese in cui ha sede l’Archivio fondato da Tutino nel 1984 che raccoglie oltre 9mila diari, una testimonianza dal valore inestimabile sulla storia dell’Italia.
Furio Aceto ufficiale di Cavalleria del Regio Esercito durante la Seconda guerra mondiale, si rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e decide di unirsi ai partigiani nelle montagne piemontesi. Concluderà la sua esperienza tra i regolari alla fine sella seconda guerra mondiale, guidando la Brigata dell’Ordine come vice comandante nella liberazione di Savona.
Il suo diario che va dal 1943 al 1985 è pieno di episodi comici e rocamboleschi come quando fa travestire la moglie da soldato e la nasconde dentro un carro armato per tenersela vicina. Ma quello che colpisce di più della sua testimonianza è il fatto che per lui ogni uomo resta sempre un uomo anche quando si trova tra le schiere nemiche.
Il diario del Comandante Aceto adesso diventerà un libro della collana dedicata ai testi dell’Archivio Diaristico Nazionale per l’editore Terre di Mezzo. Il premio è stato ritirato dal figlio Giorgio.
Il Premio Pieve Santo Stefano quest’anno ha portato in finale otto diari diversissimi ma che proprio per questo hanno rivelato scorci e scenari storici inediti. L’arco cronologico di quasi 200 anni va dal 1848 ai giorni nostri, e abbraccia interessi diversissimi, dall’amore per la storia dell’arte fino alla passione per la politica, da Federico Dalgas ricco commerciante figlio del console di Danimarca che nella Livorno dell’800 si schiera duramente contro i moti popolari per l’Unità d’Italia, fino a Gervasio Innocenti che racconta della sua esperienza con il padre paralizzato a letto, fino all’ultimo giorno della sua vita.
Il premio speciale “Citta del diario 2021” è andato quest’anno al politico, regista e scrittore Walter Veltroni per la sua capacità di dare voce e dignità alle categorie umane lasciate ai margini della narrazione pubblica.