Gli Uffizi celebrano Napoleone con una grande mostra all’isola d’Elba
Si tratta della prima esposizione del progetto “Uffizi diffusi”: un omaggio per il bicentenario della morte dell’imperatore francese, per l’occasione riapre al pubblico la Pinacoteca Foresiana all’interno della caserma storica De Laugier a Portoferraio
In occasione del bicentenario della morte di Napoleone Bonaparte riapre al pubblico la Pinacoteca Foresiana all’interno della storica caserma De Laugier a Portoferraio con una mostra realizzata in collaborazione con gli Uffizi per celebrare il grande imperatore francese che proprio all’Elba soggiornò per un breve esilio durato 10 mesi, dal maggio del 1814 al febbraio del 1815 dopo la disastrosa campagna di Russia e la sconfitta a Lipsia.
Il progetto Uffizi Diffusi parte proprio dall’Elba celebrando il legame che Napoleone aveva con il territorio e le profonde tracce che ha lasciato sull’isola ancora oggi visibili. Fino al 10 ottobre 2021 sarà esposta una selezione di opere provenienti dalle Gallerie degli Uffizi: dipinti, sculture ed oggetti di arti applicate frutto della donazione avvenuta nel 1914 da parte di Mario Foresi, importante figura di intellettuale toscano.
Nella mostra c’è tutto il mito eroico della figura di Napoleone, ma anche opere che ritraggono la consorte Maria Luisa d’Asburgo e gli altri membri della famiglia Bonaparte.
Tra le opere in mostra il ritratto di Napoleone I, dipinto su porcellana dalla Manifattura di Sèvres nel 1810 dal decoratore Jean Georget. La lastra, di notevoli dimensioni, raffigura l’imperatore abbigliato con la veste sontuosa dell’incoronazione, secondo l’iconografia ufficiale.
In mostra anche una grande tela, capolavoro di Jean Baptiste Wicar, con il ritratto di Luigi Bonaparte, fratello del sovrano, in divisa bianca e vermiglia dei dragoni d’Olanda.
Il dominio napoleonico in Toscana è rappresentato inoltre dalla figura di Elisa Baciocchi, sorella minore del Bonaparte e da lui insignita del titolo di Granduchessa nel 1809. La sovrana è ritratta nel 1814 da Giuseppe Bezzuoli, assieme alla figlia Elisa, sullo sfondo di una Firenze crepuscolare, quasi un presagio dell’imminente fine del suo breve governo in Toscana.