Viaggio indietro nel tempo con “Kalenda Maya” le canzoni medievali di Femina Ridens
In esclusiva per intoscana l'intervista a Francesca Messina e Massimiliano Lo Sardo e in anteprima il video di "Bache bene venies"
Femina Ridens torna con il terzo album “Kalenda Maya” liberamente ispirato ad alcuni brani contenuti in manoscritti medievali. Vi si trovano canzoni in occitano, italiano volgare, lingua d’oil, galiziano-portoghese e latino, scritte tra il X ed il XIV secolo.
Alcuni di questi brani presentano ancora residui pagani ma non si vuole riprodurre l’idea di un passato romantico. Non vi aspettate il classico lavoro sulla musica medievale.
La chiave di questo excursus non è filologica bensì visionaria. Qui il suono si fa meno puro, le influenze medievali si aprono al folk rock ma sono solo richiami: qui tutto è stato amalgamato, mescolato al ritmo ondeggiante ed impetuoso che trasporterà l’ascoltatore in nuove storie.
Kalenda Maya prende forza da ritmiche marziali, armonie vorticose e chitarre indiavolate spalancando nuovi orizzonti psichedelici.
Un’attenta combinazione di strumenti antichi e moderni amplifica l’energia grezza che ispirava la musica profana.
Il dialogo tra la natura e il soprannaturale che risuona in questi canti si fa vettore di immaginazione ed offre all’ascoltatore un ponte tra passato e futuro.
La copertina raffigura un coniglio con spada e scudo, uno dei tantissimi animali fantastici tipici dei manoscritti medievali che rientrano nel tema del “mondo alla rovescia”, dove animali solitamente ritenuti puri ed innocenti diventano agguerriti e combattivi.
Femina Ridens è Francesca Messina, il disco è stato prodotto con la collaborazione artistica di Massimiliano Lo Sardo. Alla realizzazione del nuovo album hanno partecipato anche la violoncellista Alice Chiari ed il percussionista Nicola Savelli.