PIF a Firenze sveglia le coscienze con il suo nuovo film
Al centro del dibattito tra il regista e gli studenti promosso dal Consiglio regionale della Toscana le evoluzioni del mondo del lavoro e la "Legge sui rider"
Come sarà il lavoro del futuro e il rapporto tra uomini e tecnologia? Sfruttamento, precarietà, alienazione. Ci attende forse una vita alla “Black Mirror”, ridotti in schiavitù e dominati dagli algoritmi? È questo lo scenario che ci mette davanti Pierfrancesco Diliberto, in arte PIF – nel suo ultimo film che lo vede nei panni di regista e attore: “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”.
In questo racconto ironico e amaro, che vede come protagonisti Fabio De Luigi e Ilenia Pastorelli, troviamo un manager che arrivato a 50 anni perde il lavoro a causa di un algoritmo inventato proprio da lui, ed è costretto a reinventarsi rider per sopravvivere.
Un ritratto del progresso degenerato, che distorce il presente e ci si ritorce contro fino alla perdita della dimensione umana nel mondo del lavoro e nelle nostre vite.
“L’ambizione era ed è quella di suonare un campanello d’allarme” ha dichiarato PIF. “Ho immaginato uno scenario lavorativo e sociale che diventerà reale se restiamo, appunto, come stronzi fermi a guardare. A questi studenti e ai giovani in generale posso dire di prendere posizione. Perché non è vero che non si può cambiare. Se siamo cittadini attivi, se ci facciamo sentire, le cose possono essere diverse” ha concluso.
In questa conversazione con Pif c’è lo sguardo del cinema sul lavoro che cambia e la relazione tra cittadinanza attiva e impegno delle istituzioni. Un’occasione per immaginare e iniziare a costruire il futuro in cui il Consiglio regionale della Toscana ha già posto una pietra miliare nel presente, approvando la prima legge a tutela dei lavoratori delle piattaforme digitali di tutta Italia. La cosiddetta “Legge sui riders”, che ha visto come primo firmatario il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo.
“Sembra quasi incredibile ma la pellicola di Pif ricalca esattamente una delle principali battaglie che abbiamo portato avanti in Consiglio regionale in questo primo anno e mezzo: tutelare i lavoratori e in particolare quelli delle piattaforme digitali”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, ha accolto gli studenti del dipartimento di Scienze giuridiche e della scuola di Giurisprudenza dell’Università di Firenze al teatro della Compagnia di Firenze poco prima della proiezione del film “E noi come stronzi rimanemmo a guardare“.
“Ci siamo battuti – ha continuato il presidente rivolgendosi direttamente agli studenti – per regolamentare queste nuove forme di impiego e dare certezze normative ai lavoratori delle piattaforme digitali che in questi anni hanno sofferto molto. A Pif e al suo lavoro va quindi un ringraziamento sentito perché ci obbliga a mantenere alta l’attenzione su un tema di stretta attualità” ha concluso Mazzeo.
Quanto fatto dal Consiglio in materia di nuove professioni è stato ricordato anche dalla presidente della commissione Cultura, Cristina Giachi: “Quando l’università sceglie di mescolarsi con la società e di parlare a tutti, per lo più in luoghi di cultura come questo Teatro, ritengo svolga fino in fondo il suo ruolo. La dignità sul lavoro e il rispetto dei diritti sono argomenti su cui occorre dibattere per capire cosa fare e dove intervenire”.
Nel servizio le interviste al regista e attore PIF, al presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo e alla presidente della Commissione Cultura Cristina Giachi.
Per approfondire: www.intoscana.it