Donata all’Accademia della Crusca la prima traduzione in cinese della Divina Commedia
L'opera non è, come sarebbe lecito pensare, di un cinese, ma, sorprendentemente, di un italiano, del toscano Agostino Biagi frate francescano, in Cina come missionario ai primi del Novecento
In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri l’Accademia della Crusca di Firenze ha presentato quella che potrebbe essere una delle più significative novità dell’anno dantesco: la prima traduzione cinese integrale e in versi della Divina Commedia donata dall’onorevole Mara Carocci, ex parlamentare che l’ha rinvenuta nelle carte di famiglia alla morte della madre.
L’opera non è, come sarebbe lecito pensare, di un cinese, ma, sorprendentemente, di un italiano, del toscano Agostino Biagi: frate francescano, in Cina come missionario ai primi del Novecento.
Agostino Biagi una volta tornato in Italia entrò in polemica con la Chiesa di Roma, si convertì alle confessioni protestanti e diventò pastore evangelico ad Avellino e poi a Genova, dove rimase sino alla morte.
Antifascista della prima ora, picchiato per le sue idee politiche filocomuniste, e “attenzionato” per esse dalle questure di mezza Italia, ha vissuto insegnando cinese ed altre lingue in varie scuole d’Italia.
Biagi ha dedicato buona parte della sua vita a questa straordinaria traduzione, che è oggi a disposizione dei dantisti e dei sinologi, che hanno già cominciato a prenderne visione con ammirazione e stupore.