Biologico, sostenibilità e qualità: le chiavi per lo sviluppo dell’agroalimentare aretino
La vicepresidente Saccardi ha visitato alcune realtà dell'agroalimentare aretino per conoscere da vicino i punti di forza e per confrontarsi insieme sui principali problemi che sta affrontando questo settore
L’agricoltura biologica e di qualità sono state al centro della visita che la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi ha fatto in provincia di Arezzo incontrando i rappresentanti di Coldiretti Arezzo e di Confagricoltura. Questa iniziativa è stata realizzata per conoscere e incontrare da vicino il meglio dell’agroalimentare aretino, e i suoi punti di forza, ma anche per confrontarsi sui principali problemi che il settore si trova ad affrontare quotidianamente oltre che presentare le azioni messe in campo dalla Regione Toscana.
La giornata ad Arezzo è iniziata alle “Tenute di Fraternita”, storica realtà aretina dedicata alla produzione di olio, vino e grani antichi, i cui prodotti sono apprezzati ad Arezzo e in ben 13 paesi esteri dal Giappone, alla Russia fino al Vaticano. La vicepresidente ha poi visitato il palazzo di Fraternita e partecipato ad un incontro a tutto campo organizzato da Coldiretti Arezzo, su zootecnia, produzione di vino e olio, impatto degli ungulati sulle attività agricole, vendita diretta e ospitalità contadina.
Successivamente la vicepresidente Saccardi si è recata al Relais La Torre, in località Chiassa Superiore: un agriturismo e azienda agricola tra le colline del Chianti aretino che produce vino, olio e vin santo: una realtà giovane creata alla fine degli anni ‘70 su una millenaria azienda agricola, dove innovazioni e tradizioni si fondono. L’Ultima tappa del tour aretino è stata la visita all’azienda agricola Collungo di Pieve Santo Stefano. Saccardi, accompagnata dal presidente regionale di Confagricoltura, Marco Neri, ha visitato e visto da vicino le attività dell’azienda dove vengono allevati, in regime semibrado, 600 capi di razza limousine.
Aziende, modalità produttive e pratiche che evidenziano come la Toscana sia in prima linea in un percorso verso la sostenibilità e l’utilizzo di energie rinnovabile anche nel settore dell’agroalimentare. Una Regione che risponde presente agli input verso il rispetto dell’ambiente che arrivano dal G20 o dalla COP26 che è ora in corso a Glasgow.