Alla scoperta di Tenuta di Capezzana tra vino storia e arte
La visita della vice presidente Saccardi nell'azienda apprezzata per la produzione vinicola con punte di rara eccellenza per il vin santo
Vino, storia e arte si intrecciano nelle terre di Carmignano. Dal 1926 la famiglia Contini Bonacossi, al tempo nota per le straordinarie collezioni di capolavori tra dipinti e sculture, si è fatta conoscere e apprezzare per l’eccellenza dei vini e degli oli con la Tenuta di Capezzana.
Una tradizione vinicola che ha radici profonde e si lega a doppio filo alla storia della famiglia Medici. A cominciare da quell’uva francesca che si diceva fosse arrivata a Carmignano da Parigi grazie a un dono di Caterina de’ Medici. Poi il Granduca Cosimo III de’ Medici nel 1716 inserì Carmignano nel celebre bando tra le quattro zone a vocazione viticola in Toscana. Le prime Doc al mondo.
Il riconoscimento ufficiale della denominazione è arrivato poi nel 1975 e un grande contributo lo ha dato proprio la famiglia Contini Bonacossi che oltre per i rossi e i bianchi è apprezzata soprattutto per il vin santo, vincitore di numerosi premi in Italia e all’estero.
Nella storia di Tenuta di Capezzana fondamentale è la figura di Ugo Contini Bonacossi che trasformò la fattoria mezzadrile in azienda agricola moderna. Oggi alla guida della tenuta ci sono la quarta e la quinta generazione che custodiscono gelosamente la tradizione ma guardano al futuro con entusiasmo.
La Tenuta di Capezzano, come emerso nel corso della visita in azienda della vice presidente e assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana Stefania Saccardi, è quindi massima espressione di un territorio: Carmignano che conferma la sua vocazione vinicola attraverso una produzione d’eccellenza.