Cultura/ Premio Pieve Saverio Tutino
Alla scoperta dell’Archivio dei Diari “segreto”: la Commissione di lettura del Premio Pieve
Valeria Landucci e Antonio Magiotti fanno parte della Commissione di lettura dal 2016 e con il loro racconto ci hanno guidato alla scoperta di un volto inedito dell'Archivio dei diari, quello dei volontari di lettura: il popolo della memoria
Quando dici Premio Pieve dell’Archivio dei Diari, subito vengono in mente i suoi protagonisti, quegli 8 diari finalisti che concorrono in questo premio dedicato alla memoria autobiografica popolare.
Agli 8 finalisti è riservato il palco più importante, quello delle memorie in piazza, quello del racconto intimo e corale. Ma pochi sanno che per arrivare a presentare queste 8 storie al pubblico e alla giuria nazionale – fatta di grandi giornalisti, scrittori, storici e intellettuali, c’è un “archivio segreto”, un popolo dei diari che lavora nell’ombra tutto l’anno: è la Commissione di lettura del Premio.
Dodici volontari, membri interni ed esterni, che hanno il compito di leggere le 100 storie in concorso per il premio Pieve da cui sceglierne 8. Una maratona letteraria che ogni anno, lontano dai riflettori, parte ad ottobre e arriva fino a luglio.
Sono 4 le fasi di lavoro della Commissione di lettura per passare da 100 diari in gara agli 8 finalisti. Ogni lunedì sera l’incontro dei volontari di lettura in Archivio dei Diari Pieve a Santo Stefano con un coordinatore che presenta la storia a chi di ancora non l’ha letta.
Ma quali caratteristiche deve avere un diario, una memoria o un epistolario per arrivare tra i finalisti del Premio Pieve?
Come si lavora di settimana in settimana nei mesi che separano un Premio da quello seguente?
Cosa si prova ad essere i primi ad entrare in contatto con queste vite di carta rimaste chiuse in un cassetto, a volte, per più di 100 anni?