E’ Roberto Nocentini, allevatore del Mugello e Presidente di Coldiretti Firenze-Prato a guidare l’Associazione Regionale Allevatori della Toscana, nata dalla riorganizzazione delle associazioni provinciali presenti nella regione.
“La Toscana – spiega Nocentini – avrà, tra le prime regioni in Italia, un’associazione regionale che assorbe tutto il personale e riassume in sé le funzioni assolte fino al recente passato dalle associazioni provinciali. Una scelta importante – spiega il neo presidente eletto dall’assemblea dei soci riunita a San Miniato (Pi) la settimana scorsa – perché consente una necessaria razionalizzazione dei costi e una migliore gestione delle risorse umane. Il percorso, suggerito anche dal Ministero delle politiche agricole, si è reso necessario soprattutto per rispondere alle necessità di un settore, quello zootecnico, che, in questi anni, ha conosciuto una profonda e pesante crisi”, aggiunge ancora Nocentini, che nel suo incarico alla guida di Ara Toscana, diretta da Achille Guastalli, sarà affiancato da due vice-Presidenti, Giuliano Rossi di Livorno e Nicola Zanda di Siena. “Il nostro obiettivo – aggiunge ancora il presidente – è di riuscire a dare agli allevatori un’assistenza professionale di elevata qualità. Come richiede la zootecnia toscana che è una zootecnia di eccellenza. Noi infatti non puntiamo sui numeri. Gli allevamenti, infatti, sono spesso indispensabili per il presidio e la salvaguardia dei territori, soprattutto di quelli marginali, dove, per essere competitivi, occorre spingere sulla leva dell’eccellenza: vale a dire sulla elevata genealogia degli animali. Questo insieme alla enorme varietà delle razze allevate, da carne e da latte, comporta la necessità di avere a disposizione una squadra di tecnici di livello, che si può formare, professionalizzare e aggiornare solo riunendo le forze. Dunque dando risposte a livello regionale”, spiega Roberto Nocentini che accarezza un altro importante obiettivo: “Spingere la politica ad affrontare i problemi del settore, troppo a lungo trascurati. In Toscana – denuncia il presidente – abbiamo sopportato scelte che hanno compromesso pesantemente la sopravvivenza e la competitività della zootecnia. Basti pensare al piano di smaltimento, alle norme sanitarie variabili da una provincia all’altra, alla mancanza di una strategia per affrontare il problema dei predatori che stanno riducendo ai minimi termini gli allevamenti ovini. Adesso intendiamo avere risposte chiare e utili al rilancio di un settore eccessivamente penalizzato”, conclude il numero uno dell’Ara Toscana.