Coinvolgere e motivare i Neet, ovvero i giovani che non lavorano, non si formano e non studiano, restando ai margini del mercato del lavoro. Questo l'obiettivo del progetto per l'occupazione giovanile "Youth Guarantee", finanziato dall'Unione Europea con circa 200mila euro che vede la Regione Toscana capofila e coinvolge come partner le province di Livorno, Massa Carrara e Prato.
Il progetto è preesistente rispetto all'avvio di Garanzia Giovani, ma oggi, per una singolare coincidenza di tempi, si trova a correre in sinergia con il progetto partito in Toscana il 28 aprile scorso. "Un'opportunità in più e una conferma ulteriore del fatto che la Toscana è stata fra le prime regioni europee a prestare attenzione ai problemi dell'inserimento lavorativo dei giovani – ha commentato l'assessore alle attività produttive, Gianfranco Simoncini - un ulteriore riconoscimento dopo quello dello stesso commissario Andor per il progetto Giovanisì, considerato apripista e punto di riferimento anche al di là dei confini regionali".
Una vocazione che la Toscana ha confermato con il brillante avvio di Garanzia Giovani, l'articolazione italiana del progetto Ue che le destina circa 65 milioni in due anni, che ha registrato ad oggi oltre 8mila adesioni, 4700 colloqui, 3600 patti di attivazione e quasi altrettanti profili definiti.
Così anche il più piccolo progetto "Youth Guarantee" si inserisce a pieno titolo nell'impegno della Toscana per contrastare la marginalizzazione di una parte crescente di ragazzi e ragazze che la crisi ha spinto fuori dal mercato del lavoro.
Proprio per ridare fiducia a questo zoccolo duro di scoraggiati under 25 la Regione, insieme alle province coinvolte, sta mettendo a punto un modello d'intervento che attraverso l'identificazione e l'analisi dei fabbisogni di un gruppo di ragazzi, li coinvolgerà in programmi di sviluppo personale, comprendenti percorsi di qualificazione professionale, orientamento per facilitare la scelta tra l'accesso al mercato del lavoro o il ritorno a programmi di formazione o istruzione con l'obiettivo di migliorare le opportunità di accesso al mercato del lavoro, o per riavviare percorsi formativi ed educativi. Chiave di volta di queste iniziative sarà il sistema pubblico dei servizi per l'impiego, con i centri per l'impiego fino ad oggi gestiti dalle Province.
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