Che il vino sia un potente elisir d’amore si vocifera sin dall’antichità, tanto che Eubolo già nel 300 avanti Cristo scriveva: “Tre tazze di vino preparo per gli amici. La prima per la salute, la seconda per l’amore”. Oggi la scienza ce lo conferma: un bicchiere di rosso aumenta il piacere, soprattutto quello femminile, non solo dal punto di vista psicologico – dato che disinibisce – ma anche da quello fisiologico, grazie ai polifenoli che agiscono sui centri nervosi.
E del legame tra Bacco e Venere non si poteva non parlare a Wine Town, la kermesse che fino al 3 ottobre trasforma Firenze nella capitale del vino, con la presentazione del libro “Vino e Eros” di Nicola Mondaini, che si è tenuta oggi alla Sala delle Lepoldine.
Il volume si basa su una ricerca realizzata dall'Ospedale Santa Maria Annunziata di Firenze,che ha indagato il rapporto tra la sessualità delle donne e il vino.
“Ma attenzione, noi parliamo di un consumo moderato, un bicchiere o due durante il pasto – precisa Nicola Mondaini – se si esagera si corre il rischio invece di spegnere il desiderio”.
Ma il vino non è solo sensualità, è anche antica tradizione, proprio come quella artigianale, che nel capoluogo toscano trova da sempre in Oltrarno il suo luogo d’elezione. Oggi in occasione di Wine Town gli artigiani fiorentini hanno aperto le loro botteghe al pubblico nel Complesso del Conventino, per un viaggio tra i saperi di una volta che qui trovano nuova vita, come l’arte del ferro battuto, della maiolica, della decorazione o del restauro.
Enogastronomia/ARTICOLO
Wine Town: vino, eros e tradizione
Venere e Bacco si incontrano a Firenze

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