Cultura/ARTICOLO

"Visio" in mostra alla Strozzina una nuova generazione di videoartisti

Dodici artisti nati negli anni Ottanta espongono a Firenze il loro punto di vista sulle nuove frontiere del video

/ Costanza Baldini
Mar 17 Novembre, 2015
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Il Centro di Cultura Contemporanea La Strozzina riapre le porte e lo fa con una mostra dedicata ai giovani talenti under 35 della videoarte. Dal 17 novembre al 20 dicembre saranno esposti nel sottosuolo di Palazzo Strozzi a Firenze le opere di 12 artisti selezionati tra oltre cento partecipanti alla IV edizione di VISIO European Programme on Artist's Moving Images, progetto promosso da Lo Schermo dell'Arte Film Festival e a cura di Leonardo Bigazzi.

La mostra "VISIO Next Generation Moving Images" vuole offrire uno spaccato sulla produzione video di una nuova generazione di artisti nati negli anni '80 che hanno vissuto la transizione da analogico e digitale. La mostra si apre con "Kino-Peinture" di Rebecca Digne, una delle opere più emblematiche in mostra ci offre lo sguardo sospeso di una spettatrice in una sala cinematografica vuota, un video che ci invita forse a chiederci quale sarà il futuro del cinema in un'epoca in cui tutto è ormai vissuto e fruito attraverso il computer.

Dan Walvin in "Op" trascina il nostro sguardo in una visione soggettiva in piano sequenza di notte in luoghi insoliti e abbandonati, Janis Rafa invece con "A Sign of Prosperity" offre una stupefacente slow motion di un'esplosione. In "New Void" Alessandro Di Pietro riscrive una nuova storia a partire dal lungometraggio di Gaspar Noè "Enter the Void", Emile Pitoiset invece si è recato in una banca di Francoforte dove ha ripreso i gesti quotidiani degli impiegati, rimontandoli poi in bianco e nero, il risultato è il conturbante "The Third Part".

Hoel Duret in "La Vie Heroique de B.S." ci proietta negli show americani degli anni Cinquanta, costumi e scenografie curatissime per una storia totalmente surreale che ha come protagonista un uovo. LucFoster Diop nel video "We Are One" propone una riflessione politica, mentre Bah Gorkem Yalim in "Pas de deux" si è ispirato ai problemi motori dei reduci della prima guerra mondiale per creare strazianti passi di danza, coreografie dell'orrore.

Giorgi Gago Gagoshidze propone "It's just a single swing of a shovel", video ironico e irriverente su un'immaginaria storia di cronaca realmente accaduta nel suo paesino, mentre è la realtà virtuale a interessare il collettivo Brud. La mostra si chiude con il divertente "Jeg er enorme Jaevler" di Roberto Fassone una "marmellata visiva" pensata da suo autore come una pittura per immagini realizzata montando insieme pezzi di video trovati online che l'artista integra esibendosi dal vivo cantando in lip sync la colonna sonora del video.

Per informazioni:
http://www.strozzina.org/

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