Due giganteschi nastri blu che si incrociano nelle campagne di Cascina, alle porte di Pisa: ha questo aspetto visto dall’alto Virgo, lo strumento progettato per dare la caccia alle onde gravitazionali che lavora in tandem con l'americano Ligo ed è stato fondamentale nella scoperta annunciata ieri.
Virgo, nato dall'idea lanciata a metà degli anni Ottanta dai fisici Adalberto Giazotto e Alain Brillet, fa parte dell'Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), fondato dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare italiano e dal Consiglio nazionale della ricerca scientifica francese.
Costato complessivamente circa 78 milioni di euro, Virgo è costituito da due bracci gemelli lunghi tre chilometri, nei quali, all'interno di tubi a vuoto, viaggiano due fasci laser ottenuti dividendo in due un unico fascio con uno specchio. All'interno di ogni tunnel, i fasci laser vengono riflessi da speciali specchi che li fanno viaggiare avanti e indietro per centinaia di volte, allungandone il percorso fino a 300 chilometri. Quando le due metà dei fasci laser tornano a unirsi, si produce una figura d'interferenza. Vale a dire che se uno dei due fasci laser viene colpito da un'onda gravitazionale, può allungarsi o accorciarsi rispetto all'altro.
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Questa tecnica permette di rilevare variazioni piccolissime, delle dimensioni di un miliardesimo del diametro di un atomo: una sensibilità che sarà aumentata nella versione potenziata di Virgo prevista nella seconda metà del 2016. Lo strumento diventerà circa 10 volte più potente e potrà guardare 10 volte più lontano, ampliando di 1.000 volte il volume di universo che potrà osservare.
La prossima frontiera? Conoscere l’universo com’era immediatamente dopo il Big Bang. "Abbiamo avuto il merito di essere quelli che hanno trovato per primi la macchina giusta e adesso abbiamo molte idee nuove. Ora l'obiettivo è lavorare su frequenze sempre più basse per trovare le onde gravitazionali emesse al momento del Big Bang. Nessun'altra radiazione conserva la memoria di quel momento" spiega Adalberto Giazotto, uno dei fondatori del progetto Virgo, a cui si deve l'idea di andare a cercare le onde gravitazionali su frequenze molto basse, in un periodo in cui tutti i fisici erano convinti di trovarle nelle alte frequenze.