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Violenza sulle donne, la Regione interviene: nuove risorse VIDEO

400 mila euro per i centri antiviolenza nel 2017. Continua la sperimentazione del Codice Rosa anche fuori dalle stanze del pronto soccorso degli ospedali toscani. Nel 2015 e 2016 nessuna risorsa da parte del Governo nazionale 

/ Redazione
Ven 5 Agosto, 2016
violenza donne

La Regione Toscana in campo per combattere la violenza contro le donne: ad annunciarlo in una conferenza stampa a Firenze è stato lo stesso governatore Enrico Rossi, affiancato dalla vicepresidente Monica Barni e dall'assessore alla salute Stefania Saccardi. Saranno attivate politiche trasversali, in campo socio-sanitario, educativo e culturale, offrendo anche supporto psicologico (e non solo) alle vittime di violenza. Tutti progetti che saranno sostenuti attraverso l'azione dei 24 centri antiviolenza della Toscana, ai quali la Regione assegnerà ulteriori risorse rispetto a quelle già programmate. In totale, nel 2017, saranno corrisposti 400 mila euro dalle casse della Regione anche se Rossi ha ricordato la mancanza di fondi da parte del governo. L'ultimo trasferimento di risorse statali risale infatti ai biennio 2013-2014 (763 mila euro per la Toscana) mentre per i due anni successivi ancora non è arrivato niente. "Aspettiamo le decisioni del Governo e dei Comuni per il finanziamento dei centri", ha fatto sapere il presidente della Toscana.

Rossi è tornato anche a parlare dell'ultimo caso di cronaca, dopo essere stato all'obitorio per rendere omaggio alla salma di Vania Vannucchi, deceduta per le gravissime ustioni all'Ospedale di Lucca due giorni fa. Morta per mano di un uomo. 

"Persone malvagie, vili, infami" - le ha definite il presidente - riferendosi agli uomini che maltrattano e uccidono le donne.  "Ciò che è accaduto è sconvolgente - ha aggiunto Rossi - non c'è nulla che possa giustificarlo, non basta nemmeno parlare di follia, anzi può sembrare giustificativo. Vania voleva affermare la propria libertà di decidere della propria vita e delle proprie relazioni. Questo è punto critico. Quello che è avvenuto è un delitto gravissimo: il Parlamento ha già fatto ma forse dovrà pensarci ancora. Non c'è ancora quella nettezza, quel sentimento di espulsione dal consorzio civile nei confronti degli autori di questi delitti".

"Di fronte a stragi di questo tipo bisogna agire su tutti i livelli, sul piano sanitario e in tema di prevenzione. A questo proposito, è importante l'accordo fatto con l'ufficio scolastico regionale e stiamo lavorando anche con l'università", ha osservato la vicepresidente Monica Barni.

L'assessore alla Salute Stefania Saccardi ha ricordato invece il lavoro svolto nella rete sanitaria toscana, primo presidio di assistenza di donne e minori maltrattati attraverso il progetto Codice rosa. "Noi abbiamo da qualche anno in Toscana una assoluta eccellenza che è stata mutuata a livello nazionale - ha sottolineato -. Noi abbiamo l'obbligo, come istituzioni, di garantire alle donne una rete di protezione anche durante i tempi lunghi, terrificanti del processo. Bisogna chiedere e dare risposte in termini di assistenza a quello che succede ad una donna nei 5-6 anni in cui si celebra il processo al suo violentatore o aggressore. Come può essere allontanata dal luogo dove ha subito violenza, per esempio. Il percorso di assistenza comincia con il Codice rosa che garantisce innanzitutto riservatezza alla donna e poi la indirizza ai centri antiviolenza che la seguiranno".

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