Un viaggio sulla Luna e ritorno. Un po' come gli astronauti che hanno piantato la bandiera americana per poi tornarsene sulla Terra. Stavolta, però, la bandiera è italiana, quella dell'Istituto del vino che annovera 19 cantine. E l'allunaggio è la pietra di paragone che il patron Grandi marchi Antinori nonché presidente dell'istituto, Piero, usa per raccontare i quasi 800mila chilometri di viaggio macinati in dieci anni per far conoscere il vino italiano nel mondo.
Il confronto ardito è andato in scena stamani al Vinitaly di Verona, la più importante manifestazione italiana del settore. Antinori peraltro è stato nominato ieri rappresentante dell'Istituto nel Comitato scientifico del Padiglione Vino a Expo 2015.
Nella promozione del Vigneto Italia all'estero, ha sottolineato con soddisfazione Antinori, ''abbiamo fatto da apripista, l'unica organizzazione a investire in dieci anni circa 60 milioni di euro in attività di promozione di cui 18 miliini finanziati attraverso i fondi Ocm negli ultimi cinque anni. A questi vanno aggiunti 5,15 milioni di euro investiti congiuntamente nelle azioni comuni dell'Istituto Grandi marchi”.
Tra i Paesi obiettivo dell'internazionalizzazione la Russia primeggia con 45 eventi e quasi 10mila operatori, seguita da Usa (37), Giappone (31), Canada e Cina (22). Ma anche Corea, India, Brasile, Singapore, Australia, Hong Kong, Taiwan.
''Per il prossimo quinquennio dell'Ocm Promozione - ha detto il presidente dell'Istituto Grandi Marchi - siamo soddisfatti dell'apertura della geografia della promozione del vino Made in Italy ma è chiara la differenziazione dei criteri. Nei Paesi Extra Ue le azioni possibili sono sia collettive che per singoli marchi, mentre nell'Unione europea sembrerebbe limitata solo a progetti collettivi. Una differenza che appare impropria'' a giudizio di Antinori.