Enogastronomia/ARTICOLO

Vino: brand Bolgheri..ma di Pisa

FIlippo Pellegrino, titolare e wine maker di Aia Vecchia, racconta la sua Vinexpo 2013

/ Redazione
Mar 10 Dicembre, 2013
I vigneti di Bolgheri
Fare wine business con i cinesi per un produttore livornese ha i suoi inconvenienti: tocca parlare di Pisa. "Vinexpo 2013 è un ponte per l'Oriente - ha detto il titolare e wine maker di Aia Vecchia a Bolgheri, Filippo Pellegrino in occasione dei tasting in lingua cinese promossi da Business International in collaborazione con Enoteca italiana - il brand Bolgheri è forte, soprattutto negli Stati Uniti che hanno abbracciato il mito dei supertuscans, e gli operatori presenti al Salone di Bordeaux la riconoscono come zona cru della Toscana. Ma ai cinesi, primi produttori di souvenir con la Torre pendente, devo dire che Bolgheri sta sotto Pisa" lamenta il viticoltore livornese.

Aia Vecchia, 36 ettari 100% collinari con tutti i benefici del mare compreso l'effetto specchio, quasi una doppia luce, racconta Pellegrino, è per la prima volta a Vinexpo dove presenta una produzione di 20mila bottiglie del superiore, 150mila bottiglie Igt supertuscan, 20mila Vermentino per una gamma che si completa con Vermentino e Morellino della tenuta di Fonteblanda sopra Talamone, in Maremma.

"Imbottigliamo dal 1995 e abbiamo iniziato con enologo dell'Ornellaia, Tibor Gol - aggiunge Pellegrino - la quota export è l'85%, il nostro mercato principale sono gli Stati Uniti ma stiamo aumentando le vendite in Polonia e nei mercati orientali. In Cina, rispetto ai francesi, abbiamo un migliore rapporto prezzo/qualità, e il vantaggio di esser percepiti in senso positive, sanno che con noi si ride e si vive bene, e che i nostri rossi strutturati sono vini da farmacia, motori di benessere, da bere con moderazione, all'italiana appunto".

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