«Andare incontro al paziente prima che si ammali. E’ questa la scommessa della sanità toscana. E questo atteggiamento vale per il diabete, come per tante altre patologie. Se riusciamo a intercettarle agli esordi o addirittura prima che si presentino, facciamo guadagnare salute ai cittadini».
Al Festival della Salute di Viareggio l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha partecipato stamani al convegno organizzato dall’associazione Diabete Forum sul Manifesto dei diritti della persona con diabete.
La Toscana è stata la prima Regione a recepire e adottare il Manifesto; e per questo all’assessore Scaramuccia è stato consegnato un premio: “per l’impegno, l’aderenza ai problemi e la politica virtuosa di cui la Toscana continua ad essere laboratorio”.
«Lo terrò sul mio tavolo – ha detto Scaramuccia – a monito di quello che dovrò ancora fare. E come ringraziamento a tutti i lavoratori della sanità toscana che ci consentono di mantenere alti i livelli di assistenza».
Il diabete – hanno ricordato i relatori – è una vera epidemia: oggi ne soffrono 260 milioni di persone nel mondo, fra 10 anni saranno oltre 400 milioni. In Italia sono 3 milioni e mezzo, in Toscana 170.000. Il Manifesto vuole essere un patto tra associazioni di malati, medici e istituzioni, un documento che deve diventare stimolo per enti locali, Regioni, governo centrale a mettere in atto iniziative non solo sul piano clinico, ma sociale, economico, politico.
L’assessore Scaramuccia ha ricordato che il percorso della Toscana sul diabete parte da lontano, con la prima legge regionale del 1987. «Tutti i Piani Sanitari – ha sottolineato – hanno avuto sempre un capitolo sul diabete, con un’attenzione particolare alla centralità dell’informazione del paziente. L’adozione del Manifesto è l’ultima tappa di questo percorso, che ancora continua».
E ha illustrato il passaggio attualmente in corso da un medicina di attesa, che aspetta il paziente sulla porta dell’ambulatorio o dell’ospedale, a una medicina di iniziativa, che punta sulla prevenzione, gli stili di vita, l’intervento di team sempre più multidisciplinari, «perché sono tante le discipline che servono per costruire salute».
«E’ un modello –ha spiegato l’assessore – che stiamo sperimentando non solo per il diabete, ma anche per altre patologie: scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria, ictus, ipertensione. Un progetto che coinvolge 673 medici e 800.000 assistiti, ai quali a fine ottobre se ne aggiungeranno altri 340.000”. In Toscana, dove funziona un Centro di riferimento per i l diabete riconosciuto a livello nazionale, la prevenzione parte dall’infanzia, con programmi nelle scuole, e segue poi adolescenti e adulti con programmi mirati, che prevedono, per esempio, anche il controllo a tutte le donne in gravidanza.
«Ma non è solo il sistema sanitario che deve lavorare – ha ricordato Daniela Scaramuccia –. Sulla salute di un individuo influisce per il 15% il Dna, per il 20% il sistema sanitario; tutto il resto dipende da alimentazione, stili di vita, fumo, contesto culturale e sociale e altro ancora. Se vogliamo fare salute e non solo sanità, la sfida è che tutte le istituzioni lavorino insieme per intervenire in modo strutturato e programmato sui determinanti di salute. Le Società della Salute sono uno strumento in più di cui la Toscana si è dotata per raggiungere questi obiettivi».
Ma a rappresentare la Toscana al Festival della Salute non c’era solo il suo assessore alla salute. Gli stand sulla passeggiata di Viareggio e le sale del Centro congressi Principe di Piemonte erano gremiti da operatori, volontari, rappresentanti di associazioni, direttori di aziende e le Società della Salute dell’area fiorentina, arrivati a Viareggio per presentare iniziative, partecipare a dibattiti: una sanità toscana desiderosa di conoscere e farsi conoscere, di confrontarsi, per migliorare sempre. Dopo un giro tra tutti gli stand del Festival, l’assessore Scaramuccia ha partecipato alla presentazione della collana “Io Sto Bene”, realizzata in collaborazione tra Casa editrice Giunti e Regione Toscana, e al convegno internazionale sul disagio mentale.