La Via Francigena italiana si sta candidando a diventare Patrimonio Mondiale dell'Umanità riconosciuto dall'Unesco: un'ottima notizia per la Toscana, che da anni investe su questo antica strada di pellegrinaggio che attraversa la nostra regione per 370 chilometri e ogni anno attira sempre più turisti da tutto il mondo.
L'offerta ricettiva lungo i 38 comuni attraversati dalla Francigena è di 2.600 strutture e 81mila posti letto, con una netta prevalenza dell'extralberghiero. Secondo i dati Istat, l'incidenza della Francigena toscana sul movimento turistico regionale sarebbe del 13%. Negli ultimi tre anni, via via che sono stati ultimati gli interventi di infrastrutturazione e messa in sicurezza, il movimento turistico è cresciuto in modo consistente: sarebbero circa 150mila i pernottamenti all'anno, pari a circa 20mila fruitori nel 2014. Un percorso attrezzato su cui si mettono in cammino sia gli italiano che gli stranieri, soprattutto tedeschi, russi e cinesi
"Si tratta di un nuovo turismo, quello più spirituale, di elevatissima valenza culturale. Un turismo slow, riflessivo, di chi ama il contatto con la natura - ha sottolineato il presidente della Regione, Enrico Rossi, presentando il percorso toscano lo scorso dicembre all'Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles - ed anche da sottolineare il dato economico della Via Francigena che nel 2014 ha contribuito al Pil toscano per 24 milioni: all'incirca come la metà del fatturato dell'aeroporto di Firenze. Noi vogliamo che diventi una nuova infrastruttura del turismo regionale, in grado di creare 500 posti di lavoro in un anno".
La Toscana ha recuperato il tracciato grazie ad un investimento di 16 milioni di euro: 8 milioni per la messa in sicurezza, 2 per la segnaletica e 6 per le strutture ricettive. "Una vera e propria infrastruttura che nel 2014 è stata frequentata da oltre 150mila viandanti, con un incremento sul 2013 del 20% - ha aggiunto Rossi - numeri che ci dicono che abbiamo fatto la cosa giusta".