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'Vestiti come ti pare!': arriva Sfashion di Marina Savarese

Stilisti, tremate! La rivoluzione nella moda parte da Firenze, intervista all'autrice del libro che rilegge il mondo del fashion in chiave femminista

/ Costanza Baldini
Lun 27 Febbraio, 2017
Sfashion

Marina Savarese è l’autrice di “Sfashion” bibbia semi-seria che in controtendenza cerca di sfatare tutti i 'miti' legati al mondo della moda. In un mondo in cui i fashion-blogger dettano le regole e gli stilisti ci vendono l'immagine di una donna totalmente lontana dalla realtà arriva un libro che in un grande atto liberatorio e catartico parte dalla frase rivoluzionaria 'vestiti come ti pare' per celebrare l'unicità e la bellezza delle donne di tutto il mondo fuori dai canoni estetici imposti dalla società. Ecco la nostra intervista all'autrice.

Ciao Marina, il tuo libro 'Sfashion' parte da un'idea di base assolutamente rivoluzionaria cioè 'Vestiti come ti pare!’ Parlaci un po’ di questo concetto, in che senso?
Vuol dire appunto vestiti come ti pare, fuori dagli stereotipi, fuori dalle mode, fuori dal ‘questo dopo una certa età non ci si mette’ o ‘questo in questa occasione non ci si mette’. È un inno alla libertà, in cui l’unica cosa concessa è essere fedeli a se stesse e a quello che ci fa stare bene.

Ognuna di noi però è in cerca di un proprio stile nella vita e anche nell’abbigliamento, non è facile, come si trova secondo te il proprio stile personale?
Da adolescente si cerca sempre l’omologazione, i teenager vanno sempre vestiti a gruppi, ma in realtà non è che la situazione crescendo migliora. Lo stile è il frutto di un percorso che va in parallelo a te e al momento in cui capisci chi sei e chi vuoi essere veramente. Le maschere possono sempre essere indossate ma in maniera consapevole. Io mi sono sempre nascosta dentro ai vestiti, nel momento in cui ho capito chi ero e ho capito che non me ne importava niente di quello che diceva la gente, ho dato sfogo a me stessa.

Mi ha fatto molto riflettere una frase di Brigitte Bardot che tu citi nel libro "Donne diffidate degli stilisti, perché detestano il corpo femminile, vogliono farlo assomigliare a quello dei giovani maschi che loro desiderano”, insomma tu affermi che la moda è un sistema di controllo della mente delle donne?
Non è un sistema di controllo della mente, ma un mondo che propone, accanto agli abiti, anche modelli estetici, sebbene siano cambiati nel corso dei secoli. Nel passato andavano di moda le donne più morbide come le pin-up o alle dive degli anni ’50. Però la moda manipola sempre, basta vedere le sfilate di moda dove sfilano solo le modelle taglia 38, il messaggio che viene lanciato è molto forte. Adesso c'è sicuramente un po' più di "pride", si parla di donne curvy, ma guarda un po' siamo sempre tutte a dieta, ossessionate dalla cellulite e dal corpo; questo perché ci stanno vendendo come vincente questa donna magra, tonica e bella. È importante far capire che il guscio è solo una parte, quello che conta è la sostanza!

Approposito delle modelle curvy, ho come l'impressione che gli stilisti e le riviste di moda ultimamente siano più sensibili a tematiche femministe, adesso si parla di modelle curvy cosa che negli anni '80-'90 era impensabile, oppure esistono blog come 'Advanced Fashion' che parlano di tendenze anche per le donne anziane credi che ci siano davvero dei cambiamenti nel sistema della moda o è tutta una grande menzogna?
È un meccanismo strano, finchè certe idee non entrano nella mentalità della gente è difficile farle accettare. Io sono convita che piano piano ce la faremo, Ma finchè ci saranno ragazzine che pensano che a 25 anni sia normale rifarsi le tette, farsi il filler, e il botox perché le rughe non sono ammesse socialmente, siamo ancora indietro.

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Nella prima parte dei tuo libro ti diverti a smitizzare alcuni capi considerati iconici, mi ha stupito trovare nell'elenco anche il Little Black Dress cioè il tubino nero, credevo che fosse d'obbligo per ogni donna!
Mi stanno sulle scatole tutti i ‘Must have’ cioè quello che devi avere per forza, non ci credo perché le donne sono tutte diverse e non è possibile che esista un capo che va bene a tutte. Il tubino nero va bene se ti ci senti. Mia mamma è una 46 si mette solo tubini e le stanno benissimo, io non ne ho mai avuto uno nell’armadio perché non mi sento bene con un capo che mi fascia.

Ho scoperto che hai scritto anche un altro libro che si intitola “La bruttina che conquista”, mi si è subito affacciata nella mente Wallis Simpson che conquistò Edoardo VIII  il principe inglese, una donna elegantissima anche se non si può certo dire che fosse oggettivamente bella. Ma chi è questa bruttina?
È quella che non essendo la classica bellona, punta su altre qualità. Alle tette grosse sostituisce un sorriso, al fisico mozzafiato sostituisce l’ironia e conquista lo stesso. Basta girarsi intorno per vedere che quando una donna ha personalità e carisma gli altri non guardano più solo il fisico. Tutte dovremmo imparare a fare così perché tranne qualche rarissima donna che non ha difetti estetici, tutte noi abbiamo qualche difetto. L’importante è puntare sui pregi o esaltare i difetti che diventano tratti distintivi.

Hai avuto una carriera nella moda abbastanza tradizionale all’inizio cioè hai fatto il Polimoda di Firenze, poi sei andata a lavorare in azienda, ma a un certo punto hai detto basta, ti sei ribellata al sistema.
Sono entrata in azienda e dopo sei mesi ho cominciato a sclerare col capo, era un lavoro creativo ma col cartellino. Quando entri in aziende grosse cercano subito di indottrinarti alla filosofia aziendale e io come avrai capito sono molto difficile da indottrinare. Ho deciso di mollare quel tipo di lavoro e puntare sulle mie passioni quindi ho aperto dei temporary store a Firenze e a Roma e poi sono entrata come docente al Polimoda. Continuo a lavorare nella moda come freelance quindi da casa mia, con chi mi pare e quando mi pare. Mi piace insegnare, provo a stimolare gli studenti in un modo diverso, alternativo; sono loro il futuro, ed io spero sempre in un mondo migliore, anche nel campo della moda.

Per informazioni:
http://www.morgatta.com/

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