La Giunta regionale ha dato il via libera all'Agenzia regionale per il lavoro. E' una proposta di legge. L'agenzia sarà un ente pubblico dipendente dalla Regione con un direttore che avrà autonomia organizzativa, amministrativa e contabile. Ci lavoreranno un migliaio di dipendenti spostati dalle Province e dalla Regione.
L'idea è che i centri per l'impiego, a diffusione provinciale, diventino succursali dell'Agenzia. Svolgeranno funzioni di collocamento, servizi per l'impiego, gestione delle politiche attive, promozione di interventi sul territorio, gestiranno i rapporti con le imprese in cerca di lavoro.
I DATI – In questi anni i centri per l'impiego sono stati messi a dura prova da una recessione che dura dal 2008. Sono ben 667.235 le prese in carico per 290.729 lavoratori. Che è l'equivalente di oltre 2,3 prese in carico per ciascun lavoratore. Ai lavoratori che si sono presentati agli sportelli sono stati erogate circa 270 mila azioni di politica attiva. Fra queste azioni, quelle di incrocio domanda-offerta sono state circa 54 mila, le consulenze per la ricerca di lavoro 8 mila, i colloqui di orientamento circa 4 mila, quasi 8mila gli adempimenti per stages e tirocini in azienda.
SIMONCINI - "Si tratta di una riorganizzazione in corso d'opera – ha detto l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini - perché i servizi per l'impiego continuano a funzionare a pieno ritmo, messi quotidianamente a dura prova dall'impatto della crisi, cui si è aggiunto, proprio in queste settimane, il nuovo gravoso compito di accogliere e prendere in carico i ragazzi e le ragazze che chiedono di usufruire della Garanzia Giovani. Per questo la Regione ha già fatto in modo di garantire le risorse per dare continuità al servizio".
"Tutto questo – aggiunge Simoncini - sarà possibile non appena saranno operative le indicazioni della riforma istituzionale della legge Del Rio e della sottoscrizione degli accordi Stato-Regioni per la sua attuazione. Soprattutto, dovremo prima sciogliere il nodo contenuto nel progetto del Job Act del Governo, che prevede la nascita di una Agenzia nazionale che assume su di sé tutte le competenze. La Toscana e le altre Regioni sono invece dell'avviso che le competenze delle politiche attive e dei servizi per il lavoro debbano rimanere regionali".