Anna Viganò in arte Verano (estate in spagnolo), dopo aver militato per anni nella band L’officina della camomilla è uscita nel 2016 con il suo EP di debutto e lo presenterà venerdì 9 dicembre al Tender. "Nevada" è il primo singolo estratto dal disco omonimo e racconta come un distacco, per quanto complicato, possa diventare una liberazione. L'omonimo EP è uscito a maggio 2016 su Garrincha Dischi, è stato registrato nello studio di Pietro Paletti, e vede la collaborazione di Black Candy Records al management. Ecco la nostra intervista!
Mi ha colpito molto il tuo debutto perché rispetto al tuo gruppo precedente L’Officina della camomilla, si può dire che c’è stata una decisa virata sul pop, anche se in realtà ascolti tutt’altro
Guarda è stata una sorpresa un po’ anche per me, all’inizio quando scrivevo i brani dicevo: ‘ma non è che sono una Laura Pausini dentro e non lo sapevo?' Chiaramente con L'Officina ci sono delle grandi differenze ma principalmente perché con loro non scrivevo io i pezzi, contribuivo solo agli arrangiamenti. Non era tanto quella la mia cifra stilistica anche se è stata una band che ho amato e continuo ad amare tantissimo. In Verano mi sono riscoperta con delle sonorità abbastanza morbide, non so neanch’io bene da dove arrivino. Forse gli ascolti che ho fatto con più cuore negli ultimi anni da Saint Vincent ai Beach House hanno degli spigoli ma hanno anche dei momenti di apertura pop abbastanza interessanti.
I 5 pezzi del tuo Ep sono pervasi da una vena di malinconia molto forte, come mai?
È una cosa che ho considerato alla fine del disco, effettivamente mi sono accorta che è un disco che parlava di ‘fine’ a più livelli, non necessariamente la fine di una storia. Non a caso l’ho fatto appena finita l’esperienza con L’Officina, sicuramente era un momento in cui dovevo tirare fuori alcune cose, un momento personale in cui riflettevo su quello che mi stava accadendo, compresi i trent’anni. Tante cose mi hanno portato a fare questo disco che effettivamente a tratti è un po’ oscuro e molto riflessivo.
Ti ha aiutato molto Paletti nella realizzazione di questo album, mi chiedevo se è riuscito a trasmetterti un po’ del suo surrealismo…
Sicuramente la mano di Paletti c’è e si sente molto e sono molto felice che si senta ma soprattutto a livello di produzione non nella scrittura del disco anche se abbiamo fatto un pezzo insieme che si chiama “Vivere di noia basterà”. C’è molto il Paletti che usa i bassi distorti, gli oscillator ingombranti che secondo me mi hanno vestito molto bene. Sono molto felice di aver fatto questo lavoro con lui perché mi ha aiutata a crearmi da subito una cifra stilistica abbastanza riconoscibile, lo dico senza spocchia e senza voler azzardare troppo.
Negli ultimi anni in Italia abbiamo visto l’uscita di molte giovani cantautrici come Birthh, Rachele Bastreghi, Levante, Any Other, sembra che ci sia una sorta di Rinascimento al femminile, te cosa ne pensi?
Sicuramente è un buon momento, devo dire che allargando l’obiettivo di una ipotetica macchina fotografica è un buon momento per tutti. Stanno uscendo tante cose interessanti, non mi piacciono tutte ma stanno dando l’opportunità di stravolgere un paradigma: portare quella che era una nicchia indie su canali o piattaforme un po’ più maistream come Radio Deejay o altro. È un anno molto prolifico dal punto di vista della produzione femminile, io penso che sia un dato assolutamente iper positivo e penso anche che questo ci porti al passo con l’Europa o come gli Stati Uniti: finalmente!
Il 2016 l’hai passato in tour, com’è andata?
È andato tutto molto bene, è stato molto impegnativo perché non mi aspettavo tutte queste date, è stato un bel crescendo e io sono molto felice. Mi dispiace chiuderlo ma è stata una scelta mia perché voglio scrivere il disco nuovo. Sono più o meno a metà, sto cercando di iniziare le pre-produzioni. Abbandono il palco che è la dimensione che mi piace di più per mettermi al lavoro, ma spero di ritornare sul palco entro l’estate.
TI volevo chiedere cosa fai a Capodanno ma forse non è il caso…
Mah guarda io sono una di quelle che si beve una bottiglia di vino e si addormenta sbronzissima prima di mezzanotte.
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